Planck, un satellite riciclone

Press kit abbinato alla press release INAF del 26 aprile 2010

(cliccare sulle immagini per ingrandirle e scaricarle)

Il satellite Planck, lanciato nello spazio il 14.05.2009 in combinazione con Herschel, � la missione ESA di terza generazione completamente dedicata allo studio del fondo cosmico di microonde, segnale originato circa 13 miliardi di anni fa. Planck ha l�obiettivo di determinarne la geometria, il contenuto, l�evoluzione e di studiare la fase di espansione parossistica dell�universo, detta �inflazione�, che lo ha portato a dilatarsi in una frazione di secondo a dimensioni paragonabili a quelle attuali e di gettare luce sulla misteriosa materia oscura e energia oscura di cui in gran parte � formato. Il contributo INAF italiano � costituito da uno dei due strumenti, denominato LFI (Low Frequency Instrument), dal Data Processing Center (DPC), finanziato da ASI, e dalle attivit� teoriche necessarie per l�analisi e l�interpretazione dei dati.

Principali risorse su rete per PLANCK:



Nell'infografica qui accanto, una rappresentazione del processo di component separation relativa alle regioni di Orione e Perseo, con commento audio di Gianfranco De Zotti dell'INAF-Osservatorio astronomico di Padova.

In alto a sinistra, le immagini delle due regioni nella luce visibile (riquadri piccoli) e viste da Planck a microonde (riquadri grandi, ottenuti combinando i dati da tre dei nove canali di Planck: 30, 353 e 857 GHz).

Dal processo di estrazione dei foreground, qui esemplificato usando solo quattro delle nove frequenze di Planck, si ottengono le immagini a destra: le regioni di Orione (colonna a sx) e Perseo (colonna a dx) a 30, 143, 353 e 857 GHz. Immagini che evidenziano le emissioni legate a processi fondamentali in gioco nella formazione stellare.

L'infografica � scaricabile anche in formato Photoshop divisa su pi� livelli (dimensione del file: 50MB).

L'audio � scaricabile in formato mp3 (3 MB).


A sinistra, un'immagine ottica di una regione attiva di formazione stellare nella nebulosa di Orione. A destra, la stessa porzione di cielo vista da Planck, qui ricostruita combinando i dati di tre dei suoi nove canali: 30, 353 e 857 GHz. La porzione di cielo rappresentata � di circa 13x13 gradi. Crediti per le immagini: SDSS (per l'immagine ottica); ESA/LFI and HFI Consortia (per l'immagine di Planck).
A sinistra, un'immagine ottica di una regione a bassa attivit� di formazione stellare nella costellazione di Perseo. A destra, la stessa porzione di cielo vista da Planck, qui ricostruita combinando i dati di tre dei suoi nove canali: 30, 353 e 857 GHz. La porzione di cielo rappresentata � di circa 30x30 gradi. Crediti per le immagini: SDSS (per l'immagine ottica); ESA/LFI and HFI Consortia (per l'immagine di Planck).
La regione della nebulosa di Orione vista separatamente da quattro dei nove canali di Planck. In alto a sinistra, a 30 GHz. In alto a destra, a 143 GHz. In basso a sinistra, a 353 GHz. In basso a destra, a 857 GHz. Crediti per le immagini: ESA/LFI and HFI Consortia.
La regione della costellazione di Perseo vista separatamente da quattro dei nove canali di Planck. In alto a sinistra, a 30 GHz. In alto a destra, a 143 GHz. In basso a sinistra, a 353 GHz. In basso a destra, a 857 GHz. Crediti per le immagini: ESA/LFI and HFI Consortia.