Con flares senza precedenti, il “cadavere stellare” di una supernova ha mostrato nuovi segni di vita. A osservare il singolare evento astronomico – emerso a seguito di un “luminous fast and blue optical transient”, nome in codice At 2022tsd e soprannome “diavolo della Tasmania” – sono stati 15 telescopi in tutto il mondo e un team di ricerca internazionale guidato dalla Cornell University. Tra gli autori dello studio, Francesca Onori dell’Inaf d’Abruzzo
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