DOVREBBE TORNARE OPERATIVO IN APRILE

Il satellite Swift è in safe mode

Il 15 marzo, l’osservatorio Swift della Nasa è entrato in modalità di sicurezza, sospendendo temporaneamente le operazioni scientifiche a causa del deterioramento delle prestazioni di uno dei suoi tre giroscopi, che servono a mantenere il puntamento nel cielo per effettuare le osservazioni. Per risolvere il problema, il team sta lavorando a una modifica del software di bordo. Con un commento di Sergio Campana dell’Inaf

CON UN COMMENTO DI ERNESTO PALOMBA (INAF), RESPONSABILE DI VISTA

Il cubesat Milani è pronto per la missione Hera

Giovedì scorso il cubesat Milani è stato consegnato ufficialmente a Hera, missione europea di difesa planetaria il cui lancio è previsto nell’ottobre 2024 e che avrà il compito di studiare il sistema binario di asteroidi Didymos e Dimorphos. A bordo del nanosatellite ci sarà anche Vista, lo strumento italiano che dovrà individuare l’acqua e altre specie volatili intorno ai due asteroidi

LE ULTIME IMMAGINI DI GENNAIO 2024

Cicloni e anticicloni su Giove

Hubble monitora Giove e gli altri pianeti esterni del Sistema solare ogni anno nell’ambito del programma Outer Planet Atmospheres Legacy. Questi giganti gassosi sono infatti avvolti da nubi e nebbie sollevate da venti violenti, che cambiano ed evolvono continuamente nel tempo

QUAIA FORNISCE UNA MAPPA 3D DEL VOLUME PIÙ GRANDE DELL’UNIVERSO

Un milione di quasar per Gaia

Grazie ai dati del telescopio spaziale Gaia dell’Agenzia spaziale europea, gli scienziati sono riusciti a realizzare un catalogo di quasar distribuiti in quello che è il volume più grande mai mappato dell’universo osservabile. Si chiama Quaia, raccoglie circa 1,3 milioni di quasar e potrebbe aiutare a comprendere meglio le proprietà della materia oscura. Tutti i dettagli su The Astrophysical Journal

INIZIATA LA PROCEDURA DI DECONTAMINAZIONE

Euclid alle prese con qualche nanometro di ghiaccio

La visione del telescopio spaziale Euclid è compromessa da un sottilissimo strato di ghiaccio che si è depositato sugli specchi, spesso quanto un filamento di Dna. Dopo mesi di ricerca, i team della missione stanno ora testando una procedura di nuova concezione per “sbrinare” le ottiche riscaldando alcune porzioni del satellite. Con il commento di Pierre Ferruit, Esa Euclid mission manager

DA AARHUS A MOUNT SHARP SULLE ALI DI EOLO

Increspature marziane nel tunnel del vento

Un team guidato dall’Università Ben-Gurion (Israele), del quale fanno parte anche Simone Silvestro e Gabriele Franzese dell’Inaf di Napoli, ha messo a punto – e verificato sperimentalmente – una nuova teoria in grado di spiegare l’origine e la conformazione delle increspature di sabbia che s’incontrano sulla superficie di Marte e, in alcuni casi, anche sulla Terra. Lo studio su Nature Geoscience

COME NELLE SCIE DI CONDENSAZIONE DEGLI AEREI

Con l’instabilità di Crow un’esplosione di stile

Per anni si è cercato di comprendere l’origine e la distribuzione degli agglomerati lungo l’anello equatoriale della supernova Sn 1987A. La settimana scorsa un gruppo di scienziati dell’Università del Michigan ha pubblicato su Physical Review Letters un articolo dove si spiega come sia possibile la formazione di questa struttura a “collana di perle” a causa dell’interazione tra i vortici formati dal gas in rotazione