L’ELICOTTERO NON VOLERÀ PIÙ MA CONTINUERÀ A RACCOGLIERE DATI

Bye (for now), Ingenuity

Dopo mille sol, settantadue voli e oltre diciassette chilometri percorsi, Ingenuity non si leverà più in volo e non comunicherà più con Perseverance. Continuerà a lavorare in solitaria, però, archiviando i dati nella propria memoria, e rimanendo in attesa di una prossima missione che li prelevi

BATTERI VIOLA CHE ASSORBONO INFRAROSSI SENZA PRODURRE OSSIGENO

Nella ricerca di vita aliena, il viola è il nuovo verde

Nella ricerca della vita nel cosmo, la familiare tonalità verde che associamo alla vita sulla Terra potrebbe non essere il miglior indicatore. Un pianeta simile al nostro in orbita attorno a un’altra stella potrebbe avere un aspetto molto diverso, potenzialmente ricoperto da batteri che utilizzano la radiazione infrarossa, invisibile all’occhio umano, per alimentare la fotosintesi. Tutti i dettagli su Mnras

SCOPERTA UNA CORRELAZIONE FRA I MOTI DELLE STELLE E L’ETÀ DELLE GALASSIE

Galassie vecchie, galassie disordinate

Non l’ambiente, non la massa ma l’età. Secondo uno studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society l’età delle galassie avrebbe un ruolo cruciale nel determinare i moti delle stelle al loro interno. La ricerca è stata condotta da un team di ricercatori del centro astrofisico Astro 3D in Australia

EFFETTO DEI CAMPI MAGNETICI STELLARI SULLE DIMENSIONI DEGLI ESOPIANETI

Transitare lungo i bordi

Il campo magnetico di una stella è determinante per stimare correttamente le caratteristiche degli esopianeti che le orbitano intorno. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Astronomy da un gruppo di ricerca guidato dal Max Planck Institute for Solar System Research, in Germania. In particolare, l’attività magnetica ha effetto sulla distribuzione di brillanza sulla superficie della stella

ESO 510-G13, HGC 90 E ABELL 1689 IMMORTALATE DA OMEGACAM

Tripudio di galassie in tre nuove immagini del Vst

L’Istituto nazionale di astrofisica pubblica tre splendide immagini di galassie, gruppi e ammassi di galassie, realizzate con il telescopio italiano Vst, il Vlt Survey Telescope, gestito dall’Inaf nel deserto di Atacama, in Cile. Le immagini sono state presentate oggi a Napoli durante il Vst Science Workshop

A MENO DI DUEMILA ANNI LUCE DA NOI

Buco nero stellare record: ben 33 masse solari

Grazie al telescopio spaziale Gaia dell’Esa, è stato scoperto il buco nero di origine stellare più massiccio a oggi noto nella nostra galassia. È dormiente, è il secondo buco nero noto più vicino alla Terra, a una distanza di 1926 anni luce, e pesa circa 33 masse solari. Si trova in un sistema binario con una stella compagna vecchia 11 miliardi di anni. Con i commenti del primo autore dello studio, Pasquale Panuzzo, di Reggio Calabria

IN OCCASIONE DELLA SCOPERTA DI BH3, RIPERCORRIAMO LA STORIA DI LB-1

Che fine ha fatto il buco nero da 70 masse solari?

Questa mattina è stata annunciata la scoperta di un buco nero stellare di 33 masse solari, presentato come il più massiccio a oggi noto nella Via Lattea. Ma nel 2019 su Nature era stata data notizia di un altro buco nero stellare, sempre nella nostra galassia, di 70 masse solari. Che fine ha fatto? Come mai è stato spodestato? Per capirlo, abbiamo intervistato l’astrofisico Mario Lattanzi dell’Inaf di Torino, coautore di entrambe le scoperte