Dopo l’addio agli Shuttle, la NASA pensa al futuro dando inizio allo sviluppo dello Space Launch System (SLS) con il quale, annuncia, si aprirà un nuovo capitolo della storia dell’esplorazione spaziale. Non più navette per fare su e giù dallo spazio, ma razzi vettori in grado di portare in orbita fino a 143 tonnellate di carico alla volta, l’equivalente di 75 SUV!
SLS è un razzo a stadi: per tipologia è più vicino al glorioso Saturn V dell’epoca degli sbarchi sulla Luna che non allo Shuttle, dal quale però raccoglie il testimone, offrendo garanzia di continuità alla presenza americana nello spazio. Dal punto di vista tecnologico, SLS concentra in sé il meglio dell’esperienza maturata proprio con il programma Shuttle, ma anche quella sviluppata per il Constellation Program, il primo ambizioso progetto “successore” che però è stato accantonato, giudicato troppo costoso dall’amministrazione Obama.
Con SLS la NASA sceglie un vantaggioso compromesso: limitare i costi senza tuttavia perdere di vista i propri obiettivi che comprendono anche l’ambizioso progetto di una spedizione su Marte. A seconda della missione, SLS può portare in orbita una capsula Orion che ospiti equipaggio umano, ma anche soltanto carico di vario genere, strumentazione scientifica e quant’altro, con la possibilità di spingersi molto oltre le mete che potevano essere raggiunte dagli Shuttle.
Tuttavia, l’ombra degli ulteriori tagli al budget incombe anche su questo promettente programma: “SLS in questo momento è la questione più spinosa per la NASA” ammette il Presidente dell’INAF, Giovanni Bignami. “Non è chiaro se i fondi necessari per realizzare SLS e il programma scientifico che include la missione umana su Marte verranno stanziati oppure no”. La speranza è che la situazione si risolva a favore di SLS, come auspica lo stesso Bignami: “Ritengo che questo programma sia la strada giusta per la NASA e spero che nella battaglia selvaggia che è in corso adesso tra il Presidente e il Congresso sul budget da destinare all’Agenzia americana, alla fine la spunti quest’ultima. Credo che SLS sia il futuro anche per noi europei.”
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