L’infinito di tutti. Così è stato chiamato il programma di celebrazioni dedicato a Quirico Filopanti nel bicentenario della nascita e che è stato presentato il 14 marzo alla stampa. Il programma racchiude numerose iniziative a Bologna e provincia che si svolgeranno dal 15 marzo al 29 novembre. promosse dall’INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna e dal Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e sostenute da istituzioni e enti culturali, tra questi il Comune di Bologna, Comune di Budrio, Provincia di Bologna, Archivio di Stato di Bologna, Archivio Storico Comunale di Bologna, Archivio Storico dell’Università di Bologna, Biblioteca Universitaria di Bologna, Consorzio della Bonifica Renana, Genus Bononiae – Musei nella Città, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Bologna, Istituzione Biblioteche e Istituzione Musei Civici del Comune di Bologna, Istituzione Villa Smeraldi – Museo della Civiltà contadina, La Società di Lettura.
Filopanti – il vero nome era Giuseppe Barilli (1812-1894) – era chiamato da Giuseppe Garibaldi «professore dell’infinito» (di qui il titolo del programma) e amava divulgare la scienza, in particolare l’astronomia, rivolgendosi al popolo in modo semplice e diretto. Ad esempio, per descrivere i rapporti tra le grandezze del Sistema solare egli riconduceva il discorso ad oggetti comuni, e allora se il Sole era una «botte sferica» di un metro di diametro, Mercurio una «mosca di ordinaria grandezza», Venere e la Terra «farfalle della grossezza di una piccola ciliegia», Marte «una mosca alquanto grande», Giove e Saturno uccelli grossi come un arancio, Urano e Nettuno «uccelletti della più piccola specie». Per rendere il concetto delle grandi distanze invitava il pubblico a pensare al tempo necessario per percorrerle: dalla Terra al Sole «un pedone, a diciotto miglia al giorno, vi impiegherebbe dodicimila anni, un sedicente treno celere italiano vi metterebbe 400 anni».
Filopanti fu patriota, docente universitario, astronomo, inventore e politico: una figura dell’Ottocento paragonabile a quella di alcuni scienziati contemporanei, capaci di impegnarsi anche nel sociale e nella vita politica. Nel 1858 formulò la proposta dei fusi orari col fine di istituire il tempo unico universale a cui l’intero globo si sarebbe dovuto rapportare. Un tempo universale che rispondeva ad una esigenza pratica perché il mondo iniziava a diventare un villaggio globale per via dello sviluppo dei trasporti ferroviari e delle comunicazioni telegrafiche.Il programma si compone di quattro mostre, presso il Museo del Risorgimento, la Piazza Coperta di Salaborsa, la Biblioteca dell’Archiginnasio e la Biblioteca Universitaria di Bologna, e numerosi incontri e attività per il pubblico interessato.
Per il programma dettagliato info su www.filopanti.bo.astro.it
Guarda il servizio di Stefano Parisini con intervista a Flavio Fusi Pecci:
httpvh://youtu.be/zH4fb36xhyk