Per migliorare la capacità di gestione dei Big data, INAF entra nella OpenPOWER Foundation.
L’astrofisica del futuro, con progetti multi-telescopi, come CTA e SKA, o con telescopi spaziali, come GAIA e Euclid, si sta muovendo verso la ‘Exascale era’. La sfida dei grandi osservatori del futuro si giocherà sulla capacità di acquisire, elaborare e memorizzare grandi quantità di dati in tempo reale. Per questo INAF ha deciso di entrare nella OpenPOWER Foundation, un consorzio fondato da IBM, Google, NVIDIA, Mellanox e Tyan, che riunisce alcuni tra i maggiori produttori i di tecnologia informatica e che sta coinvolgendo anche università e istituti di ricerca di tutto il mondo.
La OpenPOWER Foundation si basa sull’architettura POWER di IBM, che è concepita come open hardware e permette a chiunque di produrre sistemi basati sul processore POWER8.
«E’ una grande opportunità per l’OpenPOWER Foundation che si arricchisce del contributo di un istituto di ricerca astronomica, il primo ad entrare nel consorzio» dice Calista Redmond, Direttore dell’OpenPOWER Global Alliances «Grazie a questa partnership, INAF potrà partecipare direttamente al processo di accelerazione del calcolo che è una delle linee di sviluppo che stiamo seguendo».
Il vantaggio per INAF, la cui partecipazione come academic partner è assolutamente gratuita e senza nessun tipo di vincolo, è quello di entrare in contatto diretto con i più importanti produttori dell’ICT e dell’HPC (High Performance Computing) e di partecipare ai tavoli di discussione dell’OpenPOWER Foundation per illustrare – le esigenze degli osservatori astrofisici del futuro.
«Con INAF l’astronomia entra in OpenPOWER e ci proponiamo di organizzare subito un gruppo di lavoro dedicato alle problematiche astronomiche all’interno del consorzio» dice Giovanni Bignami, Presidente INAF «vedo grandi potenzialità di sviluppo delle attività INAF in questo campo».