Sembra una palla uscita male. E da un certo punto di vista è proprio così. I bozzi e le irregolarità della sua superficie riflettono fedelmente le anisotropie del fondo cosmico a microonde: quelle “imperfezioni” – dovute, si ritiene, a fluttuazioni quantistiche – che hanno poi agito come una sorta di “semi gravitazionali”, guidando la materia dell’universo primordiale ad addensarsi in quelle strutture che successivamente, nel corso di centinaia di milioni di anni, sarebbero diventate gli ammassi e le galassie che vediamo oggi. Dunque, se qualcosa è uscito “male” – e per fortuna, perché senza quelle imperfezioni non saremmo qui – non è la palla, ma eventualmente il “modello”: l’universo stesso. La palla in sé è perfetta, garantiscono gli scienziati che l’hanno realizzata, perché le istruzioni per stamparla in 3D sono state estratte niente meno che dai dati raccolti in anni di osservazioni dal telescopio spaziale Planck dell’ESA.
In realtà, per renderle apprezzabili al tatto, le anisotropie sono state un po’ esaltate, spiega l’ideatore della palla, Dave Clements, dell’Imperial College di Londra. Amplificazione a parte, però, le istruzioni contenute nei file di stampa 3D sono derivate direttamente dalle mappe cosmologiche. L’intero processo che ha portato alla realizzazione del progetto è descritto, da Clements e colleghi, sul numero odierno dello European Journal of Physics, a sottolinearne la validità scientifica. Ma il prodotto non è tanto rivolto ai cosmologi, quanto ai docenti e agli appassionati.
«Presentare la radiazione di fondo cosmico a microonde (CMB) come un oggetto veramente 3D, che può essere tenuto in mano e “sentito”, più che visto, offre potenzialmente molti vantaggi, sia agli insegnanti che ai divulgatori. E fa la differenza soprattutto per le persone con disabilità visive», sottolinea Clements. «Le differenze di temperatura della CMB sono correlate a differenze di densità, quelle che hanno innescato la formazione della struttura dell’universo, comprese le galassie, gli ammassi di galassie e i superammassi. Rappresentare queste differenze come rilievi e avvallamenti lungo una superficie sferica permette così a chiunque di apprezzare la struttura dell’universo primordiale. Il famoso “cold spot”, per esempio, una regione della CMB dalla temperatura media insolitamente bassa, può essere percepito al tatto come una depressione piccola ma isolata».
Se la palla primordiale vi piace, o se avete già in mente un’amica o un amico abbastanza nerd da poterla apprezzare come dono natalizio, non vi resta che scaricare il file del progetto (ne esistono due versioni, a colori e non, entrambe gratuite) e darlo in pasto a una stampante 3D.
Per saperne di più:
- Leggi su European Journal of Physics l’articolo “Cosmic sculpture: a new way to visualise the cosmic microwave background”, di L. Clements, S. Sato e A. Portela Fonseca
- Scarica i file STL per la stampa 3D
Guarda l’intervista a Dave Clements: