AD ASIAGO, I LUOGHI DI GALILEO

Galileo, Venezia, la Luna

Una mostra che illustra, attraverso immagini dei secoli XVI e XVII e foto recenti, i luoghi frequentati a Venezia da Galileo in quei diciotto anni in cui fu pubblico professore all'Università di Padova.

     18/12/2009

venezia_mostra_galileoAsiago, Sede espositiva comunale, 5 dicembre 2009 – 31 gennaio 2010

“Galileo, Venezia e la Luna” è una mostra del tutto particolare. Particolare per il taglio che la curatrice, la storica dell’astronomia Luisa Pigatto, le ha voluto dare, particolare perché si pone come uno dei momenti di punta di una delle assise mondiali più importanti di questo Anno Internazionale dell’Astronomia, singolare infine perché percorre, fisicamente, un itinerario che dall’Adriatico di Venezia sale idealmente a Cima Ekar sull’Altopiano di Asiago, ovvero dalle osservazioni galileiane della Luna ad uno dei più grandi telescopi italiani della moderna ricerca astronomica.

“Galileo, Venezia, la Luna” è un evento dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009 ed è stata inaugurata nell’Isola di San Servolo a Venezia in concomitanza con l’apertura del convegno internazionale “Astronomy and its instruments before and after Galileo” che si è svolto dal 28 settembre al 3 ottobre 2009, convegno che ha riunito a Venezia i componenti della International Astronomical Union provenienti dai 5 continenti.

Tra gli scopi dell’assise planetaria convocata a Venezia, vi è quello di arrivare, prima che sia troppo tardi, alla ricognizione e soprattutto alla tutela del patrimonio culturale che, in ogni parte del mondo, costituisce testimonianza dello sviluppo dell’astronomia in diversi contesti culturali. Dalle antiche Specole europee, ai siti astronomici delle civiltà precolombiane, dell’antica Cina, India, di talune aree dell’Africa e dell’Oceania, alle importantissime testimonianze della ricerca astronomica nel mondo islamico.

Con questa mostra – chiarisce la curatrice – si intende illustrare, attraverso belle immagini dei secoli XVI e XVII e foto recenti, i luoghi (alcuni dei quali scomparsi) frequentati a Venezia da Galileo in quei diciotto anni in cui fu pubblico professore all’Università di Padova. Vengono mostrati e illustrati i disegni della Luna che Galileo eseguì quando nell’autunno del 1609, rivolgendo il cannocchiale al nostro satellite, per primo scoprì, dal gioco delle luci e delle ombre, che la Luna non era liscia e perfetta come si era creduto per quasi duemila anni.

Vengono illustrate le numerose e belle mappe della Luna che si susseguirono nel Seicento, nel Settecento e nell’Ottocento – un vero e proprio percorso di evoluzione della cartografia lunare strettamente legato al perfezionamento delle ottiche per cannocchiali, e conclusosi in epoca moderna con i grandi atlanti fotografici della Luna e foto in diretta della superficie lunare.

Il rapporto tra Galileo e Venezia fu breve ma molto intenso. Ai primi di settembre del 1592 Galileo arrivò nella “maravigliosa città di Venezia”, – così egli la definì nei suoi scritti – per farsi conoscere dal patriziato veneziano come aspirante alla cattedra ad Mathematicam dell’Università di Padova vacante dal 1588. Per l’occasione fu ospite del Residente toscano a Venezia, Giovanni Uguccioni, a Ca’ Gradenigo in Santa Giustina.

La mostra è realizzata anche grazie alla collaborazione di importanti istituzioni come il National Maritime Museum di Greenwich-Londra, i Musei Vaticani, la Biblioteca Universitaria di Padova, la San Servolo Service, l’Ufficio UNESCO-BRESCE di Venezia e il Comune di Asiago.

Per informazioni generali:

INAF – Osservatorio Astronomico Padova

Luisa Pigatto – web.oapd.inaf.it/venice2009