Il passaggio ravvicinato di Mars Express a Phobos, la più grande delle due lune di Marte, è stato un successo. Lo annuncia l’ESA, l’Agenzia spaziale europea, confermando che mercoledì scorso la sonda è riuscita a effettuare il flyby programmato, a 67 chilometri dalla superficie del satellite marziano, e a raccogliere i migliori dati a oggi disponibili sul suo campo gravitazionale.
Tredici minuti e otto secondi. Questo il tempo impiegato dalle onde radio per compiere, alla velocità della luce, il tragitto dalla Terra fino a Mars Express e ritorno. Un segnale talmente pulito che perfino i radioamatori sono riusciti a captarlo. Anche se difficilmente saranno stati in grado di rilevare le infinitesimali perturbazioni introdotte dalla debole forza di gravità di Phobos. Ed è proprio dall’analisi di queste irregolarità che gli scienziati cercheranno di ricostruire la densità del satellite e di capire se, come molti sospettano, al suo interno possano celarsi spazi vuoti.
Nei prossimi giorni, le orbite di Mars Express e di Phobos si allontaneranno progressivamente. Ma rimangono ancora sette opportunità per continuare a mietere dati. Domenica 7 e mercoledì 10 marzo, in particolare, è in programma l’attivazione di OMEGA, lo spettrometro ideato per la mappatura mineralogica, nel visibile e nell’infrarosso, della superficie di Marte. In queste due occasioni, invece, i suoi sensori cercheranno di capire di cos’è fatto Phobos, come ci spiega Giancarlo Bellucci, dell’INAF-IFSI Roma, che di OMEGA è il responsabile per la parte italiana. Sentiamo.
[audio:https://www.media.inaf.it/audio/giancarlo-bellucci-phobos.mp3|titles=Intervista ad Giancarlo Bellucci (a cura di Marco Malaspina)]Con lo strumento OMEGA si conclude la nostra serie di speciali sui flyby di Mars Express su Phobos.