“Mi chiamo Adrianos, ma da anni mi chiamano Adrian, a parte la gente del paese di mia madre. Sono un astrofisico, specializzato in stelle extrasolari”. Così comincia Il primo giorno, l’ultimo romanzo tradotto in Italia del francese Marc Levy.
Nel 2009, con un milione e 735mila copie vendute, Marc Levy si è piazzato di gran lunga al primo posto nella classifica dei best-seller francesi. Adorato dai lettori, ma soprattutto dalle lettrici, d’Oltralpe, prima di iniziare a sfornare libri di successo planetario (20 milioni di copie vendute nel mondo) Marc Levy ha lavorato con la Croce Rossa, con Amnesty International e ha diretto uno studio di architettura tra Parigi e New York.
Che c’entra, dunque, con l’astrofisica? Che ruolo gioca l’astronomia nel suo libro, ambientato fra il deserto di Atacama e il Jodrell Bank Observatory? E perché Marc Levy “non vede l’ora di conoscere i risultati di Herschel e Planck”, come ci ha detto emozionato?
Se volete scoprirlo, non perdetevi l’intervista che Marc Levy ha concesso in esclusiva a Media Inaf. L’appuntamento è per domani su queste pagine.