Andrea Boattini, ricercatore italiano che lavora negli USA, presso l’Università dell’Arizona, si conferma il campione nazionale nella caccia delle comete. Ha scoperto la sua cometa numero 12, superando se stesso. Già due anni fa Boattini aveva battuto il record italiano dei ”cacciatori di comete”, detenuto dagli astronomi Francesco De Vito e Giovanni Battista Donati, che a metà Ottocento vantavano la scoperta di ben sei comete. Come le precedenti, anche la nuova cometa porta il suo nome: C/2010 F1 (Boattini) ed è stata scoperta nell’ambito del programma Catalina Sky Survey con il telescopio Schmidt da 70 cm di diametro che si trova in Arizona, sul Monte Bigelow, a nord di Tucson.
Identificata nella costellazione dell’Orsa Maggiore, la cometa C/2010 F1 è piuttosto grande, con un diametro verosimilmente di 10-15 chilometri e si trova alla distanza di quasi 4 unità astronomiche (unità di misura che corrisponde alla distanza media tra Terra e Sole pari circa 150 milioni di chilometri), un po’ più vicina di Giove. Potrebbe essere il primo e ultimo passaggio di questa cometa nelle vicinanze del Sole (a mezzo miliardo di chilometri). Per circa 4,5 miliardi di anni (un tempo lungo quanto l’intera vita del Sistema Solare) questo reperto “fossile” del Sistema Solare ha vagato nella Nube di Oort, una regione vastissima di spazio che circonda il Sistema Solare, dove si ritiene siano raccolte miliardi di comete. Si stima che dopo la nascita del Sistema Solare almeno 6.000 stelle, per lo più molto piccole e relativamente fredde (le nane rosse) abbiano attraversato la nube di Oort, perturbando le comete che si trovavano nelle loro vicinanze e dirigendone alcune verso il Sistema Solare. La nuova cometa di Boattini rimarrà osservabile con telescopi di media potenza.