La relatività generale e l’accelerazione dell’espansione dell’universo previste da Albert Einstein sono state confermate dalla più vasta osservazione mai condotta dal telescopio spaziale Hubble, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa). La scoperta, pubblicata sulla rivista Astronomy and Astrophysics, si deve allo studio internazionale coordinato dall’astronomo Tim Schrabback, dell’Università olandese di Leida.
I nostri risultati confermano che nell’universo c’è una fonte di energia sconosciuta che sta provocando l’accelerazione dell’espansione cosmica, spingendo lontano la materia oscura, come aveva previsto la teoria di Einstein”, ha osservato uno degli autori della ricerca, Van Waerbeke. Hubble ha osservato più di 446.000 galassie per quasi mille ore, studiando la distribuzione della materia nell’Universo. Questi dati hanno anche permesso di realizzare una mappa in 3D della materia oscura, la materia ancora misteriosa che occupa il 25% dell’universo. La materia visibile ne costituisce il 5%, mentre l’energia oscura occupa il restante 70%.
Alla base dello studio c’e’ l’indagine COSMOS di Hubble, un progetto di Esa e Nasa nel quale sono state fotografate 575 panoramiche della stessa porzione di cielo, poi sovrapposte. Per la prima volta i dati di Hubble sono stati utilizzati per sondare gli effetti della cosiddetta “lente gravitazionale debole”, il fenomeno per cui la luce di galassie lontane viene deviata dalla materia oscura. Misurando questo effetto è stata ricostruita l’evoluzione della materia oscura.