Per alcune centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang, l’Universo è stato un posto completamente buio. Lo spazio era pervaso da un oceano caldo di atomi di idrogeno e ioni idrogeno con carica elettrica negativa (un protone e due elettroni). Il cosmo cominciò a prendere forma quando atomi e ioni si unirono a formare idrogeno molecolare (H2) che raffreddò le nubi di gas permettendo la formazione delle prime stelle. Ma come avvenne questo processo? Ora un gruppo di ricercatori statunitensidella Columbia University ha ricreato in laboratorio le reazioni che illuminarono il cielo.
Per farlo, gli scienziati hanno accelerato in un tubo un fascio di atomi di idrogeno ed uno di ioni di idrogeno che, interagendo tra di loro, hanno prodotto molecole di idrogeno. Il segreto dell’esperimento è stato quello di di calibrare in maniera estremamente precisa le velocità dei due fasci per calcolare di quanto il cambiamento dell’energia di collisione tra atomi e ioni avrebbe influenzato la velocità con cui la reazione aveva luogo.
“È emerso che l’idrogeno molecolare si forma più velocemente di quanto pensassimo”, ha detto Daniel Savin, uno degli autori dell’articolo pubblicato sulla rivista Science. “Questo significa che le prime generazioni di stelle si sono formate più rapidamente del previsto”. Il risultato restringe i margini di incertezza sulla massa delle prime stelle, un centinaio di volte superiore a quella del Sole, riducendo l’errore da un fattore 20 a due.