Nel 41esimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, arriva un’altra scoperta a sostegno dell’antica presenza di acqua sul nostro satellite naturale. Le analisi di un minerale di origine vulcanica, l’apatite, riportato a Terra nella missione Apollo 14 del 1971, indicano tracce di gruppi ossidrilici. Secondo i ricercatori del California Institute of Technology e dell’Università del Tennessee che hanno presentato la ricerca su Nature, questa sarebbe una prova che un tempo questa roccia basaltica, formatisi sotto la superficie ed emersa come lava miliardi di anni fa, è stata a contatto con l’acqua. Ovvero: che c’era acqua nell’interno del satellite.
“Finora era opinione comune che la Luna fosse priva di materiali idratati, e invece non è così”, ha detto Robert Sharp professore di Geologia e di geochimica del Caltech, e coautore del lavoro. Il cristallo di apatite è stato analizzato per cercare tracce di idrogeno, zolfo e cloro utilizzando una microsonda ionica in grado di analizzare i grani di minerali più piccoli dello spessore di un capello umano. Le analisi con questa tecnica hanno dimostrato che, per quanto riguarda il contenuto di idrogeno, zolfo e cloro, l’apatite lunare è indistinguibile dallo stesso tipo di minerale raccolto sulla Terra.
La scoperta è ritenuta importate per migliorare la comprensione della composizione del suolo lunare e dei processi che hanno portato alla sua formazione, ma anche per l’eventualità futura di un insediamento umano sulla luna. Si aprirebbe la possibilità di estrarre acqua dalle rocce.
“Questi risultati implicano che i processi geologici sulla Luna sono in grado di produrre almeno un composto idratato”, ha concluso Eiler. “Recenti osservazioni spettroscopiche della Luna hanno mostrato che l’idrogeno è presente sulla sua superficie, anche in forma di acqua ghiacciata. Ma in tal caso l’idrogeno sarebbe potuto arrivare dalle comete o con il vento solare. Questi ultimi risultati mostrano invece che l’idrogeno è lì fin dalle epoche primordiali della storia del nostro satellite.”