«SECONDA STELLA A DESTRA» DI AMEDEO BALBI

Ventinove astronomi quasi perfetti

Dal 16 settembre nelle librerie, «Seconda stella a destra» è una raccolta di 29 brevi biografie semiserie, come recita il sottotitolo, di altrettanti astronomi illustri. Storie dense d’emozioni, raccontate in modo divertente da Amedeo Balbi, astrofisico, divulgatore e associato Inaf.

     07/09/2010

In una famosa canzone di Edoardo Bennato era l’indirizzo dell’isola che non c’è. Un luogo immaginario senza santi né eroi, diceva il testo. Ma di astronomi cominciano ad essercene più d’uno. «Seconda stella a destra», infatti, è il titolo recentemente adottato da ben due case editrici per altrettanti libri di divulgazione astronomica. Uno è la «guida turistica al sistema solare» di Andrea Bernagozzi e Davide Cenadelli, pubblicato lo scorso anno da Sironi. L’altro, nelle librerie dal prossimo 16 settembre, ha invece un taglio storico-biografico: scritto da Amedeo Balbi, racconta le «vite semiserie di astronomi illustri».

Amedeo Balbi, cosmologo e ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata, è un divulgatore ben noto agli appassionati di stelle. Oltre a interventi in radio e in televisione, collabora con Il Post e ha scritto, nel 2007, La musica del big bang, un libro sulla cosmologia entrato nella rosa dei candidati al Premio Galileo per la divulgazione scientifica. Ma soprattutto è l’autore di keplero.org, uno fra i blog più seguiti fra i patiti di astronomia. E proprio su keplero.org è nata l’idea di raccontare in modo agile e divertente le vite di astronomi famosi. Operazione iniziata con un post su Tycho Brahe, seguito nel corso del 2009 da altri nove brevi scritti dedicati ad altrettanti astronomi (scritti raccolti poi in un ebook), e sfociata ora in Seconda stella a destra. Vite semiserie di astronomi illustri (De Agostini, 224 pagine, 12 euro).

Ventinove fra astronome e astronomi, da Aristarco a Josephine Bell, per un periodo che va dall’Antica Grecia agli anni Sessanta. Ventinove persone che, come troviamo scritto nella pagina Facebook dedicata al libro, «tutto ciò che volevano erano le risposte che ognuno di noi cerca, in fondo. E guardavano lontano nello spazio per guardare indietro nel tempo, per guardare dentro di noi, dentro quel buco nero di incertezze e interrogativi che è l’essere umano».

L’ambizione del libro di Balbi è quella di raccontare le loro vite con un tono diverso da quello un po’ paludato di molte biografie di scienziati. E a giudicare dagli estratti che possiamo trovare sul suo blog, la penna per riuscirci decisamente non gli manca. Ecco, giusto a mo’ di assaggio, con quale grazia Balbi riesce a introdurre l’astronoma statunitense Henrietta Leavitt: «Nelle foto che restano di lei, sembra la sorella di Emily Dickinson. Stessi colletti alti di pizzo, stesse maniche lunghe, stessa aria seria e meditabonda. Pare di vederle, entrambe sedute a un tavolo, chiuse in una stanza con le finestre alte da cui si vedono le querce rosse del Massachusetts: Emily a scrivere poesie, Henrietta a studiare lastre fotografiche». Bellissima, infine, la copertina del libro: il ritratto a fumetti di nove degli astronomi protagonisti. È già aperta, sul blog, la gara a chi riesce a riconoscerli tutti.

Qui puoi ascoltare l’intervista integrale di Media Inaf ad Amedeo Balbi: