Sono arrivati in coppia e senza tanto preavviso: i due asteroidi che in queste ore stanno passando a distanza ravvicinata dalla Terra sono decisamente due ospiti inattesi. Anche un poco invadenti potrebbe dire qualcuno, visto che entrambi si stanno spingendo davvero vicini al nostro pianeta, a una distanza inferiore a quella che ci separa dalla Luna.
I loro diametri sono compresi fra i 10 e i 20 metri, uno di essi arriverà a soli 79.000 chilometri da noi mentre l’altro rimarrà a una distanza di 248.000 chilometri.
Abbiamo chiesto a Giovanni Valsecchi, astronomo dell’INAF presso lo IASF di Roma, esperto di asteroidi, come mai questi due si presentino in coppia.
“Si tratta di una pura coincidenza perché i due asteroidi viaggiano su cammini diversi intorno al Sole, hanno velocità diverse e direzioni di provenienza diverse.”
I due oggetti sono stati individuati durante un monitoraggio di routine del cielo, condotto dal Catalina Sky Survey, in Arizona: l’avvistamento è avvenuto domenica 5 settembre, a pochi giorni dal loro massimo avvicinamento.
“Sono corpi molto piccoli”, chiarisce Valsecchi, “essendo intorno ai 10 metri di diametro sono oggetti che, quando sono nello spazio interplanetario, sono totalmente invisibili dalla Terra. Non abbiamo telescopi così potenti da poterli vedere in quelle condizioni, diventano visibili solo quando si avvicinano a noi e, quando lo fanno, sono osservabili solo per una finestra temporale di pochi giorni, esattamente quello che è avvenuto adesso.”
Li abbiamo definiti ospiti invadenti che tuttavia avremmo potuto considerare sgraditi se le loro orbite li avessero portati a entrare in rotta di collisione con la Terra. In ogni caso, spiega Valsecchi, difficilmente avrebbero rappresentato un pericolo. “Con grandissima probabilità verrebbero interamente bruciati in atmosfera. Solo nel caso in cui fossero corpi metallici, un piccolo residuo del corpo originario potrebbe arrivare a terra sotto forma di meteorite. Diverso il discorso per oggetti molto più grandi, ma questo tipo di collisioni sono estremamente rare.”
Mentre non sono rari avvicinamenti come quello di questi giorni. “Succede tutto il tempo, quasi tutti i giorni, quindi succedeva anche 10 anni fa, 100 anni fa, 1000 anni fa…la differenza fra oggi e allora è che oggi il cielo viene scandagliato con molta attenzione proprio per riconoscere in anticipo gli eventuali asteroidi che potrebbero un domani cadere sulla Terra. La copertura non è ancora totale ma ci stiamo avvicinando, e quindi vediamo eventi che non sono né più rari né meno rari di prima, semplicemente prima non avevamo i mezzi per osservarli.”
Qui puoi ascoltare l’intervista integrale di Media Inaf a Giovanni Valsecchi:
[audio:https://www.media.inaf.it/wp-content/uploads/2010/09/valsecchi.mp3|titles=Giovanni Valsecchi intervistato da Elena Lazzaretto]