ECCO I ROVER LUNARI IN CONCORSO

Lunar X Prize: la sfida è aperta

Google ha promesso 20 milioni di dollari a chi riuscirà a mandare un robot sulla Luna capace di camminare per 500 metri e scattare foto in alta definizione. C'è tempo fino a dicembre 2012. L'Italia gareggia con un "ragno" verde.

     04/10/2010

C’è anche una delegazione italiana sull’isola di Man, nel mare d’Irlanda, dove decine di imprenditori e ingegneri spaziali si sono dati appuntamento per presentare i progetti in gara per il Lunar X Prize, ambizioso concorso lanciato dal motore di ricerca Google. La sfida? Realizzare un rover da mandare sulla Luna, in grado di atterrare sul nostro satellite, percorrere almeno 500 metri e scattare foto in alta definizione da inviare a Terra. Il montepremi è di quelli per cui vale la pena tentare: 20 milioni di dollari. Più altri 4 milioni se l’astronave riuscirà a sopravvivere e un altro bonus di 2 milioni se il lancio sarà effettuato in Florida. Il secondo premio è di 5 milioni di dollari. La scadenza: dicembre 2012. Dopo questa data, la posta scenderà a 15 milioni di dollari e i termini saranno prorogati per due anni. Altrimenti, la partita sarà dichiarata persa. Game over.

Sono 22 le squadre che hanno risposto alla sfida. Tra queste c’è anche il Team Italia, al quale collaborano Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università Federico II di Napoli, Università La Sapienza di Roma, Università di Padova, Carlo Gavazzi Space, Thales Alenia Space Italia,  Space System Development e AICA,  Associazione Italiana di Cultura Aerospaziale. Il progetto con la maglia della nazionale (che però non è azzurra, ma verde) è una sorta di ragno (nella foto): un rover a sei zampe che incorpora una serie di sensori e videocamere.  Per chi fosse interessato a contribuire con idee e progetti, sul sito ASI i contatti e i campi di attività.

Per vincere il “ragno verde” made in Italy dovrà dimostrare di essere l’idea migliore, più innovativa e tecnologicamente avanzata e funzionale, battendo concorrenti non meno agguerriti. La Gran Bretagna si è presentata al raduno dei concorrenti con Astrobotic, una specie di cono (simile al segnale stradale di lavori in corso) con quattro ruote. Gli Stati Uniti gareggiano con Jurban, un rover a forma di millepiedi strisciante, mentre la Spagna con il Barcelona Moon Team ci prova con un più tradizionale disco volante. La squadra favorita, per il momento, è il team dell’Isola di Man che insieme alla Nasa ha presentato Odysey Moon.

Il Google Lunar X Prize è stato creato dopo il successo dell’Ansari X Prize, lanciato nel 1996 per incentivare gli investimenti privati nei viaggi spaziali umani. Ad aggiudicarsi il primo premio, da 10 milioni di dollari, fu l’ingegnere aeronautico Burt Rutan, con il suo SpaceShipOne. Questa tecnologia è stata poi utilizzata da Richard Branson, il magnate della Virgin, per la sua flotta Virgin Galactic destinata a inaugurare l’era del “turismo spaziale”. I primi voli partiranno nel 2012. I biglietti costano 200 mila dollari.