Appare come un gigantesco fuoco d’artificio il vivaio stellare all’interno della costellazione dell’Unicorno che caratterizza la nuova immagine rilaciata dall’ESO e ottenuta grazie al telescopio VISTA, che opera sia nel visibile e nell’infrarosso. Questa regione di formazione stellare, nota come R2 Monoceros è all’interno in una enorme nube oscura, posta a circa 2700 anni luce dalla Terra. La maggior parte della regione è quasi completamente oscurata da polvere interstellare se osservata in luce visibile, ma è spettacolare nell’infrarosso.
R2 Monoceros ha un nucleo denso, che misura per ampiezza non più di due anni-luce, un vero e proprio calderone di giovani stelle molto massicce, così come un insieme di sorgenti intense di raggi infrarossi, che in genere sono stelle massicce appena nate, ancora circondate dai dischi di polvere dalle quali hanno origine. Questa regione si trova al centro dell’immagine, dove è visibile una maggiore concentrazione di stelle e dove le caratteristiche strutture rossastre prominenti indicano emissioni di idrogeno molecolare.
La struttura biancastra a forma di fagiolo che si trova sotto il centro dell’immagine è NGC 2170, la nebulosa a riflessione più brillante in questa regione.
Poiché la polvere interstellare è opaca alla luce visibile, le osservazioni nell’infrarosso e nelle onde radio sono determinanti per la comprensione delle prime fasi dell’evoluzione stellare e, mappando sistematicamente il cielo dell’emisfero meridionale, VISTA raccoglie circa 300 gigabyte di dati per notte, che forniscono prezioso indicazioni agli astronomi su dove indirizzare maggiormente il proprio interesse.