A SCATENARLE È LA FORMAZIONE STELLARE

Galassie turbolente in copertina su Nature

L’energia rilasciata dai processi di formazione stellare è alla base della turbolenza dei dischi galattici. Lo suggerisce, dopo aver messo a confronto la dispersione di velocità del gas di galassie nell’universo vicino e lontano, uno studio che si è appena guadagnato la copertina di Nature.

     06/10/2010

La copertina di Nature del 7 ottobre 2010

È un po’ come in famiglia: per ogni figlio che arriva, il disordine tende ad aumentare. E i ritmi quotidiani a raggiungere livelli vertiginosi. Qualcosa d’analogo sembra accadere alle galassie. Da un po’ di tempo s’è osservato che erano più vivaci quelle d’una volta: il gas dei dischi galattici presenti nell’universo primordiale, infatti, appare assai più turbolento rispetto a quello delle galassie odierne. Come mai? Studiando un raro tipo di galassie dell’universo vicino, l’astronomo Andrew Green, della Swinburne University (Australia), e i suoi colleghi sono riusciti a offrire una spiegazione del fenomeno: secondo la loro ricerca, che si è guadagnata la copertina dell’ultimo numero di Nature, la responsabile della turbolenza dei dischi galattici sarebbe l’energia rilasciata dalla formazione stellare.

Guardando lontano nello spazio e nel tempo, là dove l’universo è ancora giovane, alcune recenti osservazioni hanno mostrato che, fra le galassie primitive in esso ospitate, due su tre sono enormi dischi rotanti densi di gas alquanto turbolento. Un gas la cui velocità è cinque volte più variabile rispetto al gas dei più quieti dischi galattici odierni: in termini tecnici, si parla di maggiore «dispersione di velocità». Cosa scatena questi moti veloci e turbolenti, si sono chiesti gli astronomi? E ancora: i processi che governavano la cinematica dei dischi galattici primordiali sono gli stessi in azione oggi, o ci sono differenze fondamentali?

Per trovare una risposta, Green e il suo team hanno svolto un’indagine sistematica, mettendo a confronto un campione di 65 galassie, tutte con attività di formazione stellare in corso, dell’universo vicino—dunque, relativamente recenti—con le loro controparti più antiche e distanti. Ebbene, in 11 delle 65 galassie più giovani lo studio ha rilevato una turbolenza elevata, comparabile a quella delle galassie più antiche. E ciò che contraddistingue le galassie più vivaci pare essere proprio l’intensa attività di formazione stellare. Dunque, c’è una correlazione fra il tasso di formazione di stelle e la dispersione di velocità dei dischi galattici. Un risultato che porta ad avvalorare l’ipotesi secondo la quale, a scatenare la turbolenza delle galassie, antiche o recenti che siano, possa essere l’energia rilasciata dalla nascita di nuove stelle.