All’età di 84 anni si è spento lo scorso sabato Allan R. Sandage, uno dei più importanti astronomi del ventesimo secolo e tra i padri della cosmologia contemporanea. Dopo la laurea nel 1948 presso l’Università dell’Illinois e il Ph.D. al CalTech nel 1953, allievo del famoso astronomo tedesco Walter Baade, divenne assistente alle osservazioni di Edwin Hubble, l’astronomo che scoprì l’espansione dell’universo. Alla morte di Hubble nel 1953, Sandage ne proseguì e diresse i programmi di ricerca cosmologica a Mount Wilson e Palomar, con l’obiettivo di determinare la velocità di espansione dell’universo. Ma Sandage nel corso della sua attività ha svolto importanti ricerche anche nell’ambito della datazione delle stelle e sulla classificazione delle galassie e dei loro processi di formazione ed evoluzione e fu il primo a riconoscere l’esistenza di quasar privi di intensa emissione radio.
Nella sua prolifica carriera, Sandage ha ottenuto numerosi riconoscimenti in ambito scientifico: ha ricevuto, tra gli altri, la Eddington Medal della Royal Astronomical Society nel 1963, la medaglia d’oro di Papa Pio IX nel 1966 e la medaglia Elliot Cresson del Franklin Institute nel 1973. Nel 1971 ha ricevuto la National Medal of Science, il maggiore riconoscimento scientifico negli Stati Uniti. Più recentemente ha vinto il Premio Crafoord dell’Accademia Reale svedese delle Scienze nel 1991 e il Cosmology Prize della Fondazione Peter Gruber nel 2000.
“Questo 2010 è stato davvero un brutto anno per la cosmologia” commenta il Presidente dell’INAF Tommaso Maccacaro. “È iniziato con la scomparsa di Geoffrey Burbidge, che con Fowler ci ha regalato la nucleosintesi stellare, è proseguito con la prematura scomparsa di John Huchra primo attore con Margaret Geller negli studi sulla struttura a grande scale della materia barionica e si conclude ora con la perdita di Allan Sandage un protagonista formidabile nello studio dell’espansione dell’Universo e nella determinazione della costante di Hubble.”