Non orbita come Hubble o gli altri osservatori spaziali. SOFIA, acronimo che sta per Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy, vola su un aereo. Si tratta di un telescopio a infrarossi in grado di scrutare l’Universo a bordo di un Boeing 747. Grazie alle sosfisticate tecnologie di cui è dotato, SOFIA può intercettare la luce infrarossa, volando al di sopra delle nubi, scavalcando il 99 per cento del vapore acqueo dell’atmosfera terrestre che blocca la maggior parte dei raggi infrarossi. L’aereo può raggiungere quote di 13 mila metri di altitudine.
Quale telescopio astronomico aereo più grande del mondo, Sofia può produrre immagini di qualità tre volte superiori a quelle del Kuiper Airborne Observatory, che, montato su un Hercules C141, ha svolto la sua attività dal 1974 al 1996.
Il cuore di Sofia, ben protetto dal sole grazie a particolari filtri, è inserito in uno slot all’interno del Boeing. Attraverso l’apertura di un portello, SOFIA può gettare il suo sguardo lontano, scattare fotografie da posizioni privilegiate e compiere osservazioni impensabili per i telescopi terrestri. “Questo telescopio offre alla comunità astronomia internazionale una nuova piattaforma, altamente versatile, per studiare l’Universo”, ha detto Bob Meyer, program manager del telescopio volante.
Nel suo primo vero volo, effettuato lo scorso 30 novembre e durato 10 ore, l’occhio di SOFIA ha catturato questa immagine nell’infrarosso della nebulosa di Orione e un giovane cluster di stelle a 3mila anni luce dalla Terra. L’area dal vivido color arancione nell’estremità a destra rappresenta una regione d’intensa formazione stellare, mentre le restanti regioni sono meno attive.
Prima di Natale, sono in programma altri due viaggi sopra le nuvole, per completare la prima fase del progetto. La seconda inizierà con l’anno nuovo, nel febbraio 2001, quando sarà installata un’altra camera per osservare l’universo nel submillimetrico e lontano infrarosso.