È stata presentata in Campidoglio, presente il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, la VI edizione del Festival delle Scienze dal titolo “La fine del mondo. Istruzioni per l’uso”, in programma dal 20 al 23 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in partnership con Telecom Italia e in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura, il Festival propone lezioni magistrali, incontri, dibattiti, aperitivi scientifici, eventi per le scuole, mostre, spettacoli per esorcizzare le previsioni piu’ pessimistiche con i grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale.
“E’ una manifestazione di grande successo – ha detto il neo presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina – Questo Festival rappresenta un esempio ideale di format divulgativo di grandissimo livello che e’ al tempo stesso riesce a coniugare temi di attualita’, intrattenimento e ricerca. Parteciperanno oltre 60 tra scienziati, chimici, fisici, biolologi, economi, astrofisici e ingegnieri. Una grande iniziativa volta a divulgare, anche in maniera semplice a un pubblico molto largo, la scienza e la ricerca”. La nuova presidenza della Fondazione è stata oggetto della conferenza stampa nelle domande dei giornalisti, e La Regina ha voluto ricordare l’ottimo lavoro espresso dal suo predecessore, Gianni Borgna, e come abbia intenzione di rafforzare questa istituzione soprattutto dal punto di vista finanziario, da qui la scelta del suo profilo ha sottolineato Alemanno
“Questo Festival prevede un programma molto ricco che vedrà grandi partecipazioni da tutto il mondo – ha aggiunto il coordinatore scientifico del Festival Vittorio Bo – Abbiamo preso questo tema seriamente senza pensare ovviamente di dare una risposta e una soluzione definitiva, ma cercando di portare all’attenzione e di discutere i temi che affascinano la nostra vita”.
“La fine del mondo, istruzioni per l’uso” è il tema dell’edizione di quest’anno. Il Festival delle Scienze di Roma 2011 affronterà il tema come sempre dalla prospettiva della scienza più avanzata, riunendo i grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale ma anche letterati, filosofi e storici della scienza, osservatori ed esperti per capire e discutere, non senza una certa dose di salutare ironia, che cosa sappiamo davvero del tramonto finale che ci attende.
Il Festival, a cui partecipa con un exhibit anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica, propone infatti un programma ricco, che mette insieme Brandon Carter, Robert Smith, Lisa Randall, Colin Campbell, Giovanna Tinetti eBill McGuire, ma anche Ian Mc Ewan, che in un’eccezionale lectio inaugurale parlerà del suo Blues della fine del mondo, mentre il secondo giorno della manifestazione l’ironico spettacolo teatrale di Stefano Benni dal titolo L’ultima astronave.
Particolarmente forte il coinvolgimento delle scuole. I ragazzi saranno invitati a seguire quattro documentari che hanno al centro possibili eventi che causino la fine del mondo, dall’interrompersi della rotazione terrestre, agli effetti di particolari fenomeni solari, da un mondo senza petrolio ad un mondo sovrapopolato. Questi documentari saranno introdotti da un esperto, per il documentario Betrayed by the Sun sarà Mauro Messerotti dell’Osservatorio Astronomico di Trieste dell’INAF.
Ad introdurre il dialogo tra Lisa Randall, Robert Smith e Giovanna Tinetti, dal titolo Il lontano destino finale della terra, sarà Andrea Bernagozzi dell’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta.