Questa scoperta, di una nana bruna ultra fredda, aumenta la probabilità di individuare l’anello di congiunzione tra stelle e pianeti gassosi. Denominata WD 0806-661B, la nana bruna in questione dista 63 anni luce dalla Terra e, come si descrve nell’articolo pubblicato su Astrophysical Journal Letters, presenta una temperatura superficiale di circa 27 gradi centigradi. Meno di quanto fanno registrare i nostri termometri nelle calde giornate d’estate. Si tratta di un record assoluto. Un valore più basso persino ai quasi 100 gradi della nana bruna CFBDS J1458+10B che solo due settimane fa aveva fatto parlare di sé proprio per la sua “freddezza”.
Sino ad ora le nane brune erano descritte come stelle mancate: la loro massa infatti non è sufficiente a produrre nel nucleo quei valori di pressione e temperatura necessari ad innescare le reazioni termonucleari che permettono ad una stella di accendersi. Oggi più che di stella mancata si preferisce parlare di via di mezzo tra stella e pianeta gigante gassoso.
Le nane brune scoperte di recente, con le loro temperature sull’ordine delle decine di gradi e masse tra le 6 e le 15 volte quelle di Giove, potrebbero rappresentare i primi casi noti di nane brune ultra fredde di classe Y. Si tratta di una classe finora solo teorica, i cui membri dovrebbero possedere nubi d’acqua negli strati gassosi esterni. I dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble, attualmente in fase di elaborazione, potrebbero presto confermarci la presenza di queste nubi d’acqua. Nel frattempo gli astronomi sono in attesa anche di un altro set di dati raccolto da WISE, telescopio spaziale NASA che ha tra gli obiettivi proprio la scoperta di nane brune. Non si esclude di trovarne di ancora meno calde, sino a individuare il punto di unione con i pianeti giganti e gassosi.