Due gue getti di gas e polveri del tutto identici si sprigionano da una stella, a 1500 anni luce da qui. Solo che, curiosamente, uno dei due parte con un ritardo di quattro anni e mezzo rispetto l’altro. Questo è quanto emerge dalle immagini all’infrarosso ottenute dal telescopio spaziale Spitzer della NASA. Immagini che hanno catalizzato tutta l’attenzione degli scienziati su Herbig-Haro 34, giovane stella in fase di formazione nella Nebulosa di Orione.
I getti sono una caratteristica tipica dei dischi di gas e polveri in rapida rotazione su se stessi nei quali sta prendendo forma una stella. Mentre la regione centrale del disco collassa dando origine alla stella, le zone circostanti cominciano a rallentare la rotazione. La diminuzione di velocità produce un risultato a effetto: l’espulsione di materia in direzioni opposte sotto forma di lunghi getti.
Nel caso di Herbig-Haro 34, si conosceva da anni uno dei due getti mentre l’altro era nascosto da una nube di gas. C’è voluta la “vista” all’infrarosso di Spitzer per riuscire a penetrare quella nube e capire cosa c’era dietro. Come ci si aspettava si è trovato il secondo getto, che è risultato identico all’altro con una sola curiosa differenza: non è in sincronia, ma è sfasato di circa quattro annni e mezzo. Il ritardo ha una spiegazione puramente dinamica ed è servito per determinare la regione esatta nella quale hanno origine i due getti: siamo a poco meno di 500 milioni di chilometri dalla stella, una distanza dieci volte inferiore a quella precedentemente stimata.
La conoscenza di questi fenomeni è utile anche per capire come si è formato il nostro Sistema solare. Probabilmente quando era giovane il Sole ha avuto i suoi due getti e forse la formazione dei pianeti è stata fortemente condizionata da come e quando la nostra stella se ne è definitivamente liberata.