Otto scienziati under 40, con un curriculum brillante in mano. Pronti come tanti loro colleghi a fare le valigie. Stavolta, in controtendenza, non per lasciare l’Italia, il paese dei cervelli in fuga. Bensì, per venire a lavorare qui, non importa da dove si provenga, in una delle 19 strutture dell’INAF. Sono i vincitori della seconda edizione del bando per borse di studio post dottorato 2010, selezionati su 77 candidati provenienti da tutto il mondo. In tanti, hanno risposto alla chiamata dell’INAF per la seconda edizione del concorso “acchiappa-cervelli”, il cui slogan era: “Non accontentarti, lavora con INAF”, alias uno più importanti e qualificati istituti al mondo, al quinto posto nella classifica internazionale dell’Istituto ISI Thompson per numero di pubblicazioni e risultati nel settore. Dopo il successo della prima edizione, l’INAF ha voluto rinnovare il suo impegno all’insegna della competitività, dell’eccellenza e dell’internazionalizzazione, offrendo altre otto borse dell’importo di 35.000 euro l’anno, biennali (con la possibilità di prorogare di un terzo anno), a giovani che hanno da poco conseguito il dottorato e intendono svolgere un progetto di ricerca in una struttura a scelta tra i centri dell’INAF, purché diverso da quello dove si sono formati o stanno lavorando.
Questa seconda edizione è rosa: su 8 premiati, infatti, sei sono donne. Un affondo femminile, in una gara in cui maschi e femmine si sono presentati in ugual numero (38 maschi e 39 femmine). Dei borsisti, cinque sono di nazionalità italiana (due dei quali, provengono da istituti esteri in Germania e in Gran Bretagna), e tre sono stranieri, attirati dall’esperienza all’INAF. Rispetto all’anno scorso, la partecipazione dei post-doc al concorso segna un aumento dell’8,4 per cento, passando da 71 application a 77. Un numero considerevole per un concorso dai criteri stringenti che intende selezionare i migliori. Leggermente in calo, in termini percentuali, l’affluenza di candidati con in mano un passaporto non italiano: quest’anno sono il 31,17 per cento (24, in tutto, 12 maschi e 12 femmine), contro una quota del 38 per cento registrata nel 2009. Le nazionalità rappresentate sono la Spagna, in testa con 6 candidati, Germania e India con 3, USA e Francia 2, Gran Bretagna, Brasile, Portogallo, Slovenia, San Marino, Armenia, Pakistan e Giappone rispettivamente con 1 candidatura. (clicca per ingrandire l’immagine)
Mettendo a confronto le due edizioni, un particolare salta agli occhi: come cambino, da un anno all’altro, le preferenze delle strutture INAF dove svolgere il progetto di ricerca. Se lo scorso anno, in pole position si piazzava l’OA di Brera, seguito dall’OA di Bologna e Arcetri, quest’anno il podio spetta all’OA di Trieste, che colleziona 12 preferenze, pari al 15,58% del totale. A segurire l’OA di Roma con 9, l’OA di Bologna con 8, l’OA di Padova con 7, lo IASF Bologna con 6, l’OA Arcetri e l’OA Brera con 5, IRA Bologna e Gruppo di Ricerca INAF – SNS Pisa con 4, OA Capodimonte e OA Torino con 3, OA Cagliari, OA Catania e IASF Roma con 2, OA Teramo, IASF Milano, IFSI Roma, IFSI Torino e TNG con 1.
Restano invece immutate le materie predilette ricerca. Stravince, anche quest’anno, il settore di Galassie e cosmologia, seguito da Stelle e le popolazioni stellari. Al terzo posto, Astrofisica relativistica e particellare, quindi, le applicazioni tecnologiche avanzate e strumentazione, il Sole e il Sistema Solare e altri ambiti.