Si muove, cambia forma, assumendo strutture che passano con una fluidità quasi ipnotica dalle sembianze di una “esse” a quelle di un “8”. Un continuo turbinare di nuvole di acido solforico che viaggiano a centinaia di chilometri all’ora. E’ il vortice che si trova in prossimità del polo sud di Venere, ripreso con nl livello di dettaglio eccezionale dallo spettrometro italiano VIRTIS a bordo della sonda Venus Express dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).I dati hanno messo in evidenza come l’enorme vortice del diametro di circa 2000 chilometri cambi la sua forma in modo significativo nell’arco di solo alcune ore e non sia esattamente centrato sopra il polo sud ma si trovi leggermente defilato, anche se di pochi chilometri: circa 300. Questa condizione, unita a movimenti su scala globale di tutte le nubi nell’atmosfera del pianeta determina una rotazione d’insieme del vortice intorno al polo. Il centro di rotazione precede (ovvero ruota a sua volta) con un periodo che si completa nell’arco di circa 5-10 giorni. Un fenomeno simile dovrebbe essere presente anche al polo nord, sebbene l’orbita di Venus Express non consenta una sua visione ottimale.
Secondo gli scienziati il vortice è dovuto alla discesa di grandi masse dell’atmosfera dagli strati più alti a quelli più bassi in prossimità del polo sud ma verosimilmente anche di quello nord. Dai dati di questo nuovo studio, la posizione del centro del vortice leggermente defilato rispetto al polo genera una condizione di asimmetria che, in accordo con i modelli teorici attuali che descrivono la dinamica dell’atmosfera del pianeta, potrebbe giustificare l’eccezionale velocità con cui si spostano le nubi su Venere, ben 60 volte più rapidamente di quanto il corpo solido del pianeta impiega per compiere una rotazione.
Per Giuseppe Piccioni dell’INAF-IASF di Roma, coautore dell’articolo pubblicato su Science e Principal Investigator dello spettrometro VIRTIS “la scoperta pubblicata oggi su Science aggiunge un altro tassello fondamentale al grande puzzle della comprensione del nostro Sistema solare e sul perché della enorme differenza di evoluzione della Terra rispetto agli altri pianeti e Venere in particolare. Un contributo importante per questo studio, ma in generale per il programma Venus Express, viene dal lavoro di Fabrizio Nuccilli dell’INAF-IFSI di Roma, responsabile delle operazioni di VIRTIS, e da Romolo Politi dell’INAF-IASF di Roma, responsabile della pipeline, verifica e memorizzazione dei dati provenienti dalla sonda, entrambi coautori dell’articolo. Questo a dimostrare le capacità, competenze e il costante prezioso lavoro svolto dal personale INAF anche nella gestione di strumenti spaziali complessi in ambito internazionale”.
E c’è molta soddisfazione anche all’Agenzia Spaziale Italiana. “Venus Express è la prima missione europea per l’esplorazione del pianeta Venere e prevede tra gli obiettivi scientifici principali lo studio dell’atmosfera venusiana attraverso i dati raccolti dallo spettrometro italiano VIRTIS” dice Barbara Negri, responsabile ASI dell’Esplorazione e Osservazione dell’Universo. “Sebbene Venus Express sia una missione realizzata in tempi brevi e con costi contenuti, sfruttando la tecnologia già in parte sviluppata per le missioni Mars Express e Rosetta, la qualità dei dati raccolti da VIRTIS ci da la prova concreta dell’ottimo funzionamento di questo satellite”.
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