A fine settembre voleranno in Kazakistan. L’hanno appena saputo, da pochi minuti, e già non stanno nella pelle all’idea dell’avventura che li attende. Sono i sei giovanissimi astronomi, cinque maschi e una femmina, selezionati a Reggio Calabria per rappresentare la nazionale azzurra alle Olimpiadi dell’Astronomia 2011. E Reggio Calabria l’ha fatta da padrona, piazzando ben tre suoi studenti su sei nel team dei vincitori. Ma andiamo a conoscerli, partendo proprio dai tre reggini.
Anzitutto, Roberta Tripodi, unica presenza femminile in squadra. Roberta, 14 anni, frequenta la quarta ginnasio al Liceo classico Tommaso Campanella di Reggio Calabria. «In Kazakistan? Sarà bellissimo, poi così, in gruppo… mi manca il respiro solo a pensarci», commenta entusiasta. Sempre da Reggio Calabria, questa volta dal Liceo scientifico Alessandro Volta, il 17enne Andrea Malara, selezionato per la categoria senior. Gli abbiamo chiesto quale segreto si nasconde dietro all’exploit reggino. «Nessun segreto», garantisce Andrea, «solo tantissimo studio e, nel mio caso, la presenza d’un’allenatrice d’eccezione, la professoressa Angela Misiano». Dal Liceo scientifico Leonardo Da Vinci, sempre di Reggio Calabria, c’è poi Gabriele Benedetto, 16 anni. Non è alla prima esperienza olimpionica, Gabriele: ha già partecipato alle gare internazionali in Cina, nel 2009. Nel suo caso, come per molti altri studenti di Reggio Calabria, galeotto è stato il Planetario provinciale Pitagora: è sotto alla sua volta celeste, con l’aiuto d’un tutor scientifico, che hanno scoperto l’amore per il cielo.
Dalla Calabria alle Marche, ecco il 14enne Edoardo Altamura, del Liceo scientifico Galileo Galilei di Macerata. «Il clima della finale nazionale? Sembrava d’essere in gita, non si respirava troppo l’aria della competizione». Anche nel caso di Edoardo, dietro al piazzamento in finale c’è un bravo allenatore, il professor Angelo Angeletti, docente di fisica e presidente del gruppo di astrofili locale: alla finale nazionale è riuscito a portarne ben quattro, di studenti. L’altro marchigiano in squadra, 14 anni anche per lui, è Renato Desideri, del Liceo scientifico Luciano Laurana di Urbino. Lo riusciamo a intervistare al volo, deve correre a prendere l’aereo per tornare a casa, fa giusto in tempo a dirci qual è la prova che più lo ha colpito. «La Luna piena ha una magnitutidne di -12.74: noi dovevamo calcolare la sua magnitudine quando è al primo quarto». Insomma, prove impegnative anche per i junior. Renato c’è riuscito comunque, e ora lo attende un’altra prova, forse meno difficile ma certo più avventurosa: quella del viaggio in Kazakistan. «Non sono mai stato così lontano». Ma è tranquillo, e giustamente non ha alcuna intenzione di passare le vacanze estive su libri d’astronomia e mappe del cielo: «Non credo di allenarmi più di tanto, non ci voglio pensar molto».
Infine, dalla Puglia, e precisamente dal Liceo scientifico Riccardo Nuzzi di Andria, l’argento dell’edizione 2010 Roberto Ribatti, 15 anni. Secondo sul podio degli junior in Crimea, quest’anno cercherà di fare il bis, se non meglio, nella categoria senior. Intanto, ammesso speciale alle finali nazionali in quanto vincitore dell’edizione precedente, nella prova pratica di ieri è riuscito a distinguere una stella variabile da una stella con attorno un pianeta extrasolare.
Le Olimpiadi, in Italia, sono organizzate e promosse dall’INAF e dalla SAIt. Per le finali nazionali, tenute per l’appunto ieri, domenica 17 aprile, a Reggio Calabria, la giuria era composta da cinque astronomi dell’INAF: Giuseppe Cutispoto, Stefania Varano, Gaetano Valentini, Angela Iovino e Richard Smart. Oltre a loro, sempre dell’INAF, il presidente del comitato olimpico, Stefano Sandrelli, e Mauro Dolci per il supporto organizzativo.
Per saperne di più:
- Su Media INAF, intervista radiofonica ai sei vincitori
- Su Sidereus, il servizio video sulle finali nazionali
- La pagina Facebook delle Olimpiadi dell’astronomia
- I testi delle prove della finale nazionale: