Ha confermato di essere un problema più grave del previsto quello che ha costretto la NASA ad abortire il lancio della missione STS 134 a poche ore dal via. I problemi tecnici ai generatori ausiliari d’energia (APU Auxiliary Power Unit), che inizialmente avevano portato l’agenzia spaziale americana a ricalendarizzare il lancio a lunedì alle 18.33 in Italia, ora fa dire al portavoce del Kennedy Space Center che non sarà cosa breve.
Per il colonnello Vittori, ennesimo rinvio della missione e a questo punto si mette a rischio la possibilità di vedere per la seconda volta nello spazio e per la prima sulla Stazione Spaziale Internazionale, due astronauti italiani. Vittori avrebbe dovuto infatti raggiungere in orbita l’altro astronauta italiano del corpo ESA, Paolo Nespoli. Il rientro di Paolo Nespoli è previsto per metà giugno, ancora più d’un mese, ma questa missione è già slittata da febbraio ad aprile. Se il problema si rivelasse serio, visto peraltro che è la prima volta che accade, il rinvio potrebbe essere consistente.
A questo punto per gli oltre 2000 giornalisti accreditati non resta altro che tornare a casa, come è toccato ai tanti ospiti attesi sulle tribune, come lo stesso Presidente Obama, al lancio di uno shuttle 13 anni dopo l’ultimo inquilino della Casa Bianca. Presente anche la deputata democratica Gabrielle Giffords, che, stata gravemente ferita in un attentato l’8 gennaio scorso, era a Cape Canaveral per assistere alla partenza del marito, il comandante della missione Mark Kelly.
Il Presidente Obama, giunto al Kennedy Space Center dopo l’annuncio del rinvio di 72 ore del volo, accompagnato dalla moglie Michelle e dalle figlie, ha incontrato i sei membri dell’equipaggio della missione STS134, tra i quali Roberto Vittori, che ora sono rientrati in quarantena in attesa della nuova opportunità di lancio.
La missione STS-134, la numero 134 appunto del programma statunitense, è la 25 esima e ultima per l’Endeavour, la seconda ad andare in pensione della flotta, dopo il Discovery lo scorso febbraio, prima dell’addio conclusivo all’epoca dello Shuttle con la missione Atlantis. Sarà la prima volta a bordo di uno Shuttle per Roberto Vittori, alla sua terza esperienza di volo (le precedenti due sulla Soyuz russa), ultimo astronauta europeo a salire sulla navetta americana. Questa missione è particolarmente importante per l’Italia, sia sul fronte degli astronauti italiani del corpo ESA (una volta raggiunta la ISS, Vittori infatti dovrebbe unirsi al connazionale Paolo Nespoli, già in orbita), sia in ambito scientifico, con AMS, il cacciatore di anti materia stivato nella Cargo Bay e frutto di una collaborazione internazionale con un ruolo determinante di ASI e INFN, oltre che per un set di esperimenti “made in Italy” che saranno trasferiti sulla Stazione spaziale internazionale.