Non si può dire che ai premi non ci sia abituata, la 34enne Marta Burgay. Da quando, nel 2003, ancora dottoranda, ha scoperto la prima “pulsar doppia”, di riconoscimenti ha fatto davvero incetta. Ma quello che ha appena saputo d’aver vinto, il Premio “Marisa Bellisario”, proprio non se lo aspettava. «La prima reazione? Enorme stupore e gongolante soddisfazione», dice ora. «Poi, leggendo la lettera con i dettagli della premiazione, è arrivato anche il panico: al Teatro delle Vittorie, come Canzonissima!».
Istituito nel 1989 in ricordo di Marisa Bellisario, il Premio è un riconoscimento annuale destinato alle donne che si sono distinte nella professione, nel management, nell’economia e nel sociale a livello nazionale e internazionale. E nella scienza, com’è appunto il caso di Marta Burgay.
Quest’anno, in particolare, prendendo ispirazione dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica sui giovani, la Fondazione Marisa Bellisario ha voluto dare un segnale forte, dedicando uno speciale riconoscimento alle donne sotto i 35 anni di età che si sono distinte per meriti diversi.
Un premio che si aggiunge a numerosi altri conquistati di recente dalle ricercatrici e dai ricercatori under-35 dell’INAF, fra i quali ricordiamo l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Gabriella De Lucia, la Medaglia Zeldovich a Vito Sguera e il Premio Marsden 2011 a Nico Cappelluti (nel 2010 se lo era aggiudicato la stessa Marta Burgay). L’elenco completo delle vincitrici dell’edizione 2011 del “Marisa Bellisario”, insieme a ulteriori dettagli sulla cerimonia di premiazione, in programma venerdì 17 giugno, è già disponibile in rete.