Per la Voyager 1 i confini del Sistema solare sono sempre più vicini. La sonda si trova ora a 117 Unità Astronomiche di distanza dal Sole (1 Unità Astronomica è pari a poco meno di 150 milioni di chilometri, la distanza media della Terra dal Sole) e solo pochi giorni fa le sue misure avevano permesso di ridisegnare il curioso andamento “a bolle” del campo magnetico solare a quelle distanze. Ora altre misure della sonda, questa volta relative alla velocità del cosiddetto vento interstellare, un flusso continuo di particelle emesse dal Sole, confermano che il confine è ormai prossimo. I risultati sono pubblicati su un articolo in uscita su Nature.
Le misure parlano chiaro: negli ultimi tre anni di viaggio della sonda, la velocità del mix delle particelle circostanti è passata da 70 chilometri al secondo a zero e tale è rimasta negli ultimi otto mesi. Segno che siamo giunti in una zona dove il flusso di particelle solari viene frenato e fermato dal flusso di particelle delle stelle vicine. In altri termini siamo nella zona dove la pressione del vento interstellare riesce a contrastare quella del vento solare.
Per Mauro Messerotti, fisico solare dell’ INAF – Osservatorio Astronomico di Trieste “questo indica che la Voyager 1 è vicina all’eliopausa, il confine ultimo dove il vento stellare si confonde del tutto con quello emesso dalle stelle vicine. Questa è la zona dove ha termine il Sistema solare e inizia lo spazio interstellare “. Il dato più interessante e inatteso riguarda però la lunghezza della zona di transizione che precede l’eliopausa. “I modelli concettuali finora utilizzati prevedevano un passaggio brusco, netto, tra guaina eliosferica e eliopausa. La Voyager 1 sta invece viaggiando da tre anni in una zona intermedia. Non c’è quindi quella discontinuità improvvisa che ci si attendeva”.
La Voyager 1 continua il suo viaggio, sempre più vicina al confine oltre il quale l’attende lo spazio profondo.
Per saperne di più, ascolta l’intervista integrale a Mauro Messerotti