Ancora una volta Hubble raggiunge un nuovo traguardo: questa volta a essere festeggiata è la sua milionesima “osservazione”. Le virgolette sono d’obbligo perché se è vero che l’instancabile telescopio orbitante della NASA ha lavorato per lo più nell’ottico, ottenendo tra l’altro immagini uniche e spettacolari, per ironia della sorte ha raggiunto quota un milione con uno spettro e non con un’immagine.
Lo spettro non è altro che la scomposizione della luce proveniente da un oggetto celeste nelle diverse lunghezze d’onda: dalla sua analisi è possibile determinare una serie di informazioni sulla sorgente, quali la composizione chimica. Nel caso di Hubble, lo scorso 4 luglio ha ottenuto lo spettro della luce riflessa da un pianeta extrasolare lontano 1.000 anni luce.
Il pianeta è HAT-P-7b, un gigante gassoso, rinominato anche Kepler 2b dopo essere stato studiato dal telescopio spaziale Kepler. Più grande del nostro Giove, questo gigante è decisamentte interessante da studiare: per questo è stato chiamato in causa Hubble, con il compito di raccogliere e scomporre nei diversi colori la luce riflessa dal pianeta. L’obiettivo è individuare dall’analisi dello spettro eventuali tracce che indichino la presenza di vapore d’acqua nei suoi strati gassosi più esterni.
Ci vorranno mesi prima di avere una risposta, nel frattempo Hubble continua a lavorare, nonostante siano passati 21 anni da quando è stato messo in orbita. Pur tra gli acciacchi e le difficoltà dovute all’età, ci sono ancora molti altri traguardi da raggiungere e fintanto che sarà operativo il vecchio telescopio orbitante non intende lasciarseli sfuggire.
Tutti i dati finora raccolti da Hubble sono disponibili su: http://hla.stsci.edu/