Con l’inserimento nell’orbita dell’asteroide Vesta, avvenuto sabato 16 luglio alle ore 7 italiane, la sonda della NASA Dawn taglia il primo traguardo del suo lungo viaggio di studio degli asteroidi Vesta e Cerere, protopianeti risalenti all’origine del sistema solare e forse in futuro, tappa dell’esplorazione umana, come qualcuno ha ipotizzato.
Ora, però, occorrerà un po’ di tempo agli ingegneri del team per raffinare l’orbita esatta che dovrà assumere la sonda. I primi segnali radio ricevuti dalla sonda hanno infatti confermato l’ingresso nell’orbita di Vesta, ma non conoscendo ancora con precisione la massa, e dunque l’attrazione gravitazionale, dell’asteroide, il momento esatto in cui l’aggancio è avvenuto è ancora da determinare. A manovra conclusa, la sonda dovrebbe trovarsi in un’orbita distante approssimativamente 16.000 km dall’asteroide ed ad una distanza dala terra di 188 milioni di chilometri.
La sonda Dawn è la prima ad entrare nell’orbita della cintura principale degli asteroidi, quella fascia che si trova tra Marte e Giove e che alcuni recenti studi ipotizzano sia dovuta ai “viaggi” del più grande pianeta del sistema solare al momento della sua formazione.
La sonda, a cui partecipano come parte del team sia l’Agenzia Spaziale Italiana che l’Istituto Nazionale di Astrofisica con lo strumento VIR, ha l’obiettivo di fornire agli scienziati possibili risposte alle loro domande sull’origine del sistema solare.
La sonda, partita nel 2007, rimarrà circa un annno nell’orbita di Vesta prima di dirigersi alla volta del pianeta nano Cerere.