Tre mesi sono diventati sette anni e la strada percorsa si è molto allungata, moltiplicata per 50 rispetto a quanto stabilito all’inizio. Sono i numeri dell’inarrestabile rover Opportunity, che avrebbe dovuto completare la sua missione su Marte ad aprile dell’ormai lontano 2004, dopo appena tre mesi dall’arrivo. Il rover americano invece è ancora in piena attività e continua a superare nuovi record di resistenza: alla NASA si festeggiano le sue prime 20 miglia, ovvero 32.2 km.
È proprio il caso di dire che questo esploratore con le ruote ha fatto molta strada, scoprendo e analizzando aspetti di Marte che altrimenti non avremmo mai potuto conoscere. Assieme al rover gemello Spirit (la cui missione è invece ufficialmente terminata quest’anno, dopo 14 mesi di silenzio radio) Opportunity ci ha offerto la sua visione di inviato molto speciale.
Certo la vecchiaia si fa sentire e gli acciacchi non mancano: una “artrite” a una giuntura del suo braccio robotico e una leggera difficoltà motoria causata da problemi alla ruota anteriore destra. Tuttavia, quando anche per Opportunity arriverà il momento della pensione e la sua missione potrà dirsi conclusa, il pianeta Marte non tornerà ad essere del tutto deserto: arriverà Curiosity. Rispetto a Opportunity questo erede robotico sarà lungo il doppio e peserà cinque volte tanto: una volta lanciato (presumibilmente a novembre di quest’anno), arriverà su Marte ad agosto 2012. Il suo compito sarà analizzare la regione in cui effettuerà l’atterraggio con l’obiettivo specifico di stabilire se ci siano condizioni adatte alla vita microbiologia, o se ci siano state in passato. Per questo motivo è fondamentale stabilire dove avverrà l’atterraggio: la scelta è già stata fatta e verrà annunciata dalla NASA in una conferenza stampa, venerdì 22 luglio.