Un tripletto di galassie brillanti nella costellazione del Leone. È questa splendida e vastissima immagine che ci regala il VST (VLT Survey Telescope, nato dalla collaborazione tra l’INAF e l’ESO) e il suo strumento OmegaCAM dall’Osservatorio di Paranal dell’ESO. Ma ad affascinare non sono solo le tre galassie in primo piano ma anche i deboli oggetti sullo sfondo. La loro nitidezza ci fa comprendere appieno la grande capacità di risoluzione del VST e della sua camera OmegaCAM, la loro efficienza nel descrivere l’Universo lontano.
Il VST è un telescopio d’avanguardia, di 2.6 metri di diametro, equipaggiato con una camera gigantesca da 268 Megapixel, OmegaCAM ed è il più grande telescopio al mondo progettato esclusivamente alle survey del cielo in luce visibile.
“L’immagine delle tre spirali – dice il professor Massimo Capaccioli, padre del VST – che galleggiano nelle profondità del cosmo, suggestiva e coinvolgente, io credo, anche per i non addetti ai lavori, palesa un’altra delle potenzialità di VST, quella di servire alla causa della scienza come testimonial verso il più vasto pubblico del fatto che la ricerca è bella oltre che necessaria e giusta, e che perciò deve essere sostenuta anche in tempo di crisi.”
Il Tripletto del Leone è uno straordinario gruppo di galassie interagenti a circa 35 milioni di anni luce dalla Terra. Tutte e tre sono galassie a spirale, come la Via Lattea.
Avvicinandosi a Terra, questa immagine mostra anche le tracce di numerosi asteroidi all’interno del Sistema Solare, che si sono spostati durante l’esposizione della fotografia. Se ne vedono almeno dieci in questa immagine, che appaiono come brevi tratti colorati. Poiché il Leone è una costellazione dello zodiaco, cioè si trova nel piano del Sistema Solare, il numero di asteroidi è particolarmente elevato.
Grazie al suo lavoro il VST migliorerà la nostra conoscenza della materia oscura, che si pensa sia il maggior componente degli aloni galattici. Ci si aspetta inoltre di ottenere indizi sulla natura di questa sostanza, così come sulla natura dell’energia oscura, per mezzo delle survey dell’Universo distante. Il telescopio cercherà lontani ammassi di galassie e quasar ad alto redshift che aiuteranno gli astronomi a comprendere l’Universo primordiale e a trovare risposte a domande di vecchia data in cosmologia.