NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA ESO GEMME COSMICHE

Gli “Occhi” della Vergine

Sono una coppia di galassie a spirale nella costellazione della Vergine distanti tra loro 100.000 anni luce. Il loro nome si deve alla conformazione del loro centro, visto con un telescopio di media grandezza.

     24/08/2011

Gli “occhi” della Vergine. È chiamata così due galassie a spirale, The Eyes , che si trovano nella costellazione della Vergine e che sono l’oggetto di questa immagine catturata dal Very Large Telescope dell’ESO, la prima prodotta nell’ambito del programma “Gemme Cosmiche”.

The Eyes si trovano a circa 50 milioni di anni luce da noi e distano circa 100 000 anni luce l’una dall’altra. Il soprannome deriva dall’aspetto dei centri delle due galassie che appaiono come una coppia di ovali bianchi, se osservati con un telescopio di media grandezza, e ricordano un paio d’occhi rilucenti nel buio.

Ma anche se le zone centrali delle due galassie sono simili, le loro parti periferiche sono molto diverse. La galassia in basso a destra, nota come NGC 4435, è compatta e sembra quasi priva di gas e polvere. Al contrario, nella galassia in alto a sinistra, NGC 4438, è evidente una fascia di polvere scura appena sotto il nucleo, mentre alla sinistra del centro sono visibili giovani stelle e il gas si distende fino al bordo dell’immagine.

II contenuto di NGC 4438 è stato strappato alla galassia da un violento processo di collisione con un’altra galassia, che ha deformato la forma a spirale della galassia, come potrebbe accadere alla Via Lattea quando andrà a cozzare con la sua vicina Andromeda tra tre o quattro miliardi di anni.

Il responsabile dell’incidente potrebbe essere NGC 4435. Alcuni astronomi credono che il danno causato a NGC 4438 sia il risultato di un passaggio ravvicinato: 100 milioni di anni fa le due galassie sarebbero arrivate fino a soli 16 000 anni luce circa. Ma se la galassia più grande è stata danneggiata, lo scontro non ha certo lasciato indenne la più piccola. Maree gravitazionali dovute allo scontro sono probabilmente la causa principale dello squarcio prodotto in NGC 4438 che l’ha svuotata del suo contenuto e dello scompiglio in NGC 4435 che ha rimosso la maggior parte del gas e della polvere di e ne ha ridotto la massa totale.

Un’altra possibilità è che il responsabile del danno causato a NGC 4438 sia la galassia ellittica gigante Messier 86, più lontana dagli “Occhi” e non visibile in questa immagine. Osservazioni recenti hanno individuato filamenti di idrogeno ionizzato che collegano le due galassie più grandi, mostrando che esse potrebbero essersi scontrate nel passato.

Questa immagine è la prima ad essere prodotta come parte del programma dell’ESO “Gemme Cosmiche” che ha lo scopo di produrre immagini astronomiche per scopi educativi e di divulgazione.

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