Ci sono voluti quasi due decenni di riprese ma i filmati ottenuti stanno ampiamente ripagando l’attesa. Protagoniste sono tre stelle giovani distanti poco più di 1.000 anni luce dai cui dintorni vengono espulsi getti di gas che viaggiano a velocità supersoniche. Il telescopio spaziale Hubble le ha osservate per 14 anni, ottenendo in tutto questo tempo una lunga serie di immagini elaborate e poi messe assieme a creare filmati che mostrano l’evoluzione dei getti. Poter vedere in pochi secondi ciò che è avvenuto in 14 anni sta rivelando situazioni e dettagli mai visti prima.
La realizzazione dei video si deve a un gruppo di scienziati guidati da Patrick Hartigan, astronomo della Rice University di Houston. Come spiegato in un loro articolo pubblicato sull’Astrophysical Journal, i getti sotto studio hanno una durata media di 100.000 anni e sono associati a stelle giovani. Nascono dai dischi di gas dentro al quale si sono “da poco” formate le stelle: questi dischi gassosi ruotano molto velocemente su se stessi, rotazione che provoca il lancio di gas in direzioni opposte. L’esistenza del fenomeno era nota già dagli anni ’50, tanto che ancora oggi i getti sono denominati oggetti di Herbig-Haro, dal nome dei due scienziati che li studiarono per primi in modo approfondito. Eppure sino ad oggi ancora molti erano i dubbi sulla loro dinamica e sul ruolo che occupano nell’economia della formazione delle stelle.
Ora i video rivelano dettagli utili agli astrofisici per iniziare a chiarire alcuni di questi dubbi. Ad esempio, è emerso come l’emissione dei getti non sia un flusso continuo ma a tratti. Inoltre non tutto il gas viene emesso alla stessa velocità: si creano così degli scontri tra le varie masse gassose che producono riscaldamento e intense emissioni di energia. Nell’analisi sono stati coinvolti anche fisici esperti di fluidodinamica, capaci subito di notare aspetti nel movimento del gas che agli astronomi erano sfuggiti. Il confronto tra questi aspetti e quelli previsti dalle simulazioni al computer e dagli esperimenti di laboratorio permetterà di comprendere a fondo il comportamento dinamico dei getti e la loro interazione con l’ambiente spaziale circostante. Un risultato necessario a sua volta per migliorare i modelli teorici che descrivono le prime fasi dell’evoluzione delle stelle, compreso il Sole, che circa 4 miliardi e mezzo di anni fa deve aver avuto anch’esso i suoi lunghi getti.