Porta il nome ‘Bolshoi’, ovvero il celebre teatro moscovita la più accurata simulazione di evoluzione dell’universo finora realizzata. E mai nome poteva essere più adatto. Quale ‘balletto’ più complesso, elegante e a volte drammatico c’è di quello che descrive la storia del cosmo dalla sua genesi fino ad arrivare ai giorni nostri?
La simulazione, condotta con il supercomputer Pleiades della NASA, descrive infatti l’evoluzione della struttura a larga scala dell’universo e degli aloni di materia oscura nei quali le galassie hanno interagito e si sono accresciute. E i primi risultati che sono arrivati a inizio di settembre mostrano un buon accordo tra le previsioni della simulazione e le osservazioni realizzate dagli astronomi.
“Abbiamo pubblicato una grande quantità di dati per metterli a disposizione di altri astrofisici che possono così utilizzarli e metterli alla prova” commenta Joel Primack, direttore dell’ High-Performance Center Astrocomputing della University of California. “Ad oggi questi dati rappresentano meno dell’uno per cento del totale che la simulazione produrrà, ma ci saranno ulteriori aggiornamenti in futuro”.
La simulazione Bolshoi si basa su dati raccolti nell’arco di cinque anni dal satellite della NASA WMAP (Wilkinson Microwave Anisotropy Probe) che ha realizzato una mappa accurata delle debolissime fluttuazioni nella radiazione cosmica di fondo, quella che può essere definita ‘l’eco del Big Bang’. Ed è davvero ambiziosa: quando sarà completata descriverà l’evoluzione di un volume di spazio pari a un cubo con un lato di circa un miliardo di anni luce seguendo le interazioni di 8,6 miliardi di particelle di materia oscura, impegnando ben 6 milioni di ore-CPU per eseguire il calcolo completo sul supercomputer Pleiades, recentemente classificato come il settimo più veloce elaboratore elettronico al mondo. I risultati finora prodotti, tra cui il numero di galassie che popolano l’universo attuale sembrano essere in ottimo accordo con le osservazioni.