Arrivano dalla piana di Chajnantor, nel nord del Cile, le prime spettacolari immagini prodotte dall’osservatorio internazionale ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) gestito dall’ESO per conto dei Paesi europei. Ad essere ripresa con un grande livello di dettaglio è una coppia di galassie in collisione denominata ‘Le Antenne’. Ma questo è solo un assaggio della visione dell’universo che potrà offrire ALMA agli scienziati di tutto il mondo quando sarà completato nel 2013. Attualmente infatti la schiera di antenne è composta da circa un terzo di quelle previste nella configurazione completa della struttura, che prevede 66 antenne paraboliche del diametro di 7 e 12 metri. Questi ricevitori saranno collegati tra loro come un unico, grande radiotelescopio per poter osservare contemporaneamente la stessa porzione di cielo nella banda di radiazione millimetrica e sub millimetrica, che ha una lunghezza d’onda circa 1000 volte maggiore di quella della luce visibile.
Il progetto ALMA vede un’ampia partecipazione internazionale tra Europa, Nord America e Asia Orientale in cooperazione con la Repubblica del Cile dove l’Italia gioca un ruolo di primo livello, sia a livello scientifico che tecnologico. Ha infatti sede presso l’Istituto di Radioastronomia dell’INAF uno dei 7 ALMA Regional Center (ARCs) della rete europea. “Il centro italiano ARC”, dice Jan Brand, dell’INAF-IRA di Bologna e coordinatore dell’ALMA Regional Center italiano “ha come obiettivo quello di supportare gli astronomi nella presentazione delle domande di tempo osservativo al radiotelescopio e per l’elaborazione dell’enorme mole di dati prodotti dalle campagne osservative di ALMA. Inoltre, l’ARC si occupa di informare gli addetti ai lavori dell’attività di ALMA tramite seminari, corsi e scuole, con una particolare attenzione alla formazione dei giovani ricercatori in questo settore”. Il coinvolgimento industriale italiano nel progetto è altrettanto rilevante. Thales Alenia Space guida infatti il consorzio composto da Francia, Italia e Germania che ha il compito di realizzare la fornitura di 25 radiotelescopi del diametro di 12 metri, il contributo europeo a questo straordinario programma.
Completata con successo la fase di collaudi operativi, di cui le immagini appena rilasciate sono la migliore conferma, ALMA si appresta a iniziare il primo vero periodo di attività scientifica, denominato di ‘early science’. Nove mesi in cui si svolgeranno osservazioni per circa 100 programmi accettati. Molti, eppure solo un nono di quelli proposti da gruppi di ricerca da tutto il mondo. Segno evidente dell’attenzione mostrata dalla comunità scientifica internazionale verso le enormi potenzialità di questo nuovo formidabile esploratore del cosmo.
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