LE MISSIONI NASA CURIOSITY E MAVEN

Doppio viaggio nel passato di Marte

Il rover Curiosity, colonna portante della missione MSL, è ormai pronto al lancio, previsto per il 26 novembre. Ma la NASA ha già in cantiere un'altra missione per capire come mai il Pianeta Rosso sia divenuto così inospitale per la vita. Si chiama MAVEN e partirà nel 2013.

     21/11/2011
curiosity

Una rappresentazione grafica di Curiosity mentre vaporizza rocce marziane per poi analizzarle. Crediti: NASA/JPL-Caltech/LANL/J.-L. Lacour, CEA

La superficie di Marte è decisamente ostile alla vita, almeno così come la conosciamo sulla Terra. La sottile atmosfera del Pianeta Rosso riesce a schermare ben poco il suolo dalle radiazioni provenienti dal Sole e dallo spazio. Composti chimici tossici, come l’acqua ossigenata, permeano il terreno. L’acqua, necessaria alla vita, non può rimanere a lungo allo stato liquido, evaporando nella rarefatta atmosfera e subito ghiacciando, a causa delle temperature sotto zero comuni nella maggior parte del pianeta.

Ma non è sempre stato così. Ci sono segnali che in un lontano passato, miliardi di anni fa, Marte fosse un posto decisamente più ospitale per la vita, con una sottile atmosfera sufficientemente calda da permettere piogge e la formazione di laghi o addirittura mari.

Due nuove missioni della NASA puntano ora a rispondere ad altrettanti interrogativi fondamentali. C’è mai stata vita su Marte? E se sì, cosa è successo a quelle forme di vita: si sono estinte o hanno continuato a proliferare nel sottosuolo, dove le condizioni sono meno ostili?

Il Mars Science Laboratory (MSL), una missione da 2.5 miliardi di dollari, è già sulla rampa di lancio di Cape Canaveral (Florida) pronto alla partenza, prevista per le 16:02 (ora italiana) del prossimo 26 novembre. Porterà su Marte Curiosity, un rover tre volte più pesante (900 kg) e di dimensioni due volte maggiori (3 x 2, 7 metri) rispetto ai rover gemelli Spirit e Opportunity che lo hanno preceduto. Nell’agosto 2012, Curiosity atterrerà nel cratere Gale, una struttura da impatto di 154 km di diametro che nelle sue rocce sedimentarie detiene la traccia dei cambiamenti ambientali avvenuti nel pianeta fin dalla sua giovinezza.

MAVEN, Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN, è invece il nome dell’altra missione, il cui lancio è previsto verso la fine del 2013. Orbiterà attorno a Marte ed è dedicata a studiare la parte alta dell’atmosfera del pianeta, in particolare a determinare in che modo l’atmosfera marziana – e quindi l’acqua – si sia nel tempo dispersa nello spazio.

Come si presentarà il satellite MAVEN. Crediti: NASA.

I risultati delle due missioni sono destinati a integrarsi. MAVEN, attraverso lo studio delle quantità relative di idrogeno e di deuterio, un isotopo dell’idrogeno, permetterà di sviluppare un modello di come l’attività solare eroda nel tempo l’atmosfera marziana. Ma se i risultati non coincidono con le analisi sul campo di Curiosity, bisognerà allora pensare ad altre modalità di dispersione dell’atmosfera marziana. Ad esempio attraverso giganteschi impatti con asteroidi, possibilità che trova molto credito tra gli scienziati. Inoltre, Curiosity sarà equipaggiato con una stazione meterologica, che aiuterà il gruppo di ricerca di MAVEN a capire come i cambiamenti nell’alta atmosfera di Marte siano correlati a quelli sulla sua superficie.

Tecnologicamente molto diverse fra loro, le due missioni puntano allo stesso obbiettivo: determinare l’abitabilità di Marte in un’epoca remota in cui il pianeta era (forse) meno arido di adesso.