Il Sole si sta lentamente risvegliando dal sonno profondo in cui era caduto circa 3 anni fa. Superata la fase di minimo dell’attività solare, avvenuta attorno alla fine del 2008, l’anno appena trascorso ha visto una rapida ripresa dei brillamenti solari e delle tempeste solari ad essi associati. La vita sulla Terra è protetta dalla presenza del campo magnetico terrestre, la magnetosfera, che deflette le particelle ad alta energia provenienti dal Sole, ma gli effetti di una tempesta solare possono comunque farsi sentire, per esempio danneggiando i satelliti per le telecomunicazioni o inducendo correnti sugli elettrodotti che possono provocare black-out anche di intere regioni. Proprio alcuni giorni fa, il 19 gennaio, una regione attiva sul Sole ha scatenato due esplosioni in rapida successione, che hanno inviato due nubi di plasma dirette verso la Terra. L’onda d’urto associata all’evento ha raggiunto la Terra circa 3 giorni dopo, ma le due nubi in realtà hanno preso la Terra “di striscio”, per così dire, quindi la tempesta geomagnetica associata è stata relativamente debole. Un evento diretto più verso Terra si è verificato poi il 23 gennaio, seguito da un bombardamento di particelle ad alta energia che dal 24 stanno colpendo la magnetosfera terrestre provocando un’altra tempesta geomagnetica di debole intensità e soprattutto spettacolari aurore polari.
Sappiamo che il Sole è in grado di provocare tempeste solari di intensità ben maggiori di queste. Ma cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro? Difficile da dirsi, perché la ripresa dell’attività solare segue un andamento veramente molto irregolare. Gli ultimi anni hanno chiaramente dimostrato che le nostre conoscenze attuali sul ciclo solare non sono sufficiente per permetterci di prevedere in modo attendibile l’evoluzione dei prossimi anni. Nel 2007 infatti, ossia ancora nella fase discendente del precedente ciclo solare (il n°23), il NOAA (National Oceanic & Atmospheric Administration) prevedeva che il massimo del ciclo successivo (il n°24) sarebbe stato di intensità superiore alla media e che si sarebbe verificato attorno al dicembre del 2012. Da qui l’allarme lanciato dai media di tutto il mondo per una possibile “super-tempesta solare” che avrebbe causato chissà quali catastrofi, per l’appunto in accordo con chi crede nella famosa predizione dei Maya della fine del mondo nel dicembre del 2012. Ma il sole ha dimostrato di non essere molto interessato alle predizioni dei Maya: la fase di discesa del ciclo 23 è durata infatti molto più del previsto, e di conseguenza le previsioni fornite dal NOAA, basate sui dati raccolti ogni giorno, hanno dovuto “riadattarsi”, spostando sempre più in là nel tempo la data in cui si prevedeva il massimo del ciclo 24. Il risultato? Secondo le previsioni più recenti non solo il prossimo massimo del ciclo solare si verificherà non prima del febbraio del 2013, ma probabilmente sarà anche il massimo meno intenso degli ultimi 80 anni! Con buona pace dei catastrofisti del 2012.