«È fatta di ferro signore, e le assicuro che può affondare. E affonderà. È una certezza matematica». Così Thomas Andrews, il progettista del Titanic, nell’indimenticabile colossal di James Cameron. E sappiamo tutti com’è finita. Quello che è meno chiaro è cosa ci facesse l’iceberg killer proprio lì, in quella zona del Nord Atlantico, la notte del 14 aprile 1912. Da dove arrivava?
A distanza di un secolo dalla tragedia, un team di astronomi della Texas State University-San Marcos propone una spiegazione: all’origine della presenza dell’iceberg in quelle acque potrebbe esserci la Luna. Già, proprio il nostro placido satellite, che qualche mese prima della fatidica notte, e per la precisione il 4 gennaio del 2012, si venne a trovare in una situazione a dir poco eccezionale. Una circostanza tale da poter innescare quella che potremmo chiamare una “marea perfetta”. Ma cosa accadde, di tanto insolito, il 4 gennaio di cent’anni fa?
Anzitutto, la Luna e il Sole si trovavano allineati, così da rendere massimo l’effetto gravitazionale esercitato sui mari, dando origine alla cosiddetta “marea sigiziale”: una circostanza che si ripete ogni due settimane circa, in occasione del plenilunio e del novilunio. Secondo, la Luna era al perigeo, il punto di massimo avvicinamento alla Terra. E non si trattò di un perigeo qualunque: raggiunto a sei minuti di distanza dal plenilunio, fu il perigeo più ravvicinato degli ultimi 1400 anni, appena 356.375 km, tale da far apparire in cielo una “superluna” dal diametro apparente superiore a quella del 19 marzo scorso. Terzo, come se non bastasse, il giorno prima la Terra aveva attraversato il perielio, il punto di minima distanza annuale dal Sole.
Insomma, una notte a dir poco fuori dal comune, quella del 4 gennaio 1912: Sole e Luna allineati, e la Terra alla minima distanza da entrambi. Ma questo come può avere a che fare con la tragedia del Titanic, avvenuta oltre tre mesi più tardi? Per spiegarlo, occorre tornare alla domanda iniziale: da dove veniva l’iceberg – anzi, gli iceberg, visto che la zona del disastro ne era piena – che affondò il Titanic? Presumibilmente dalla Groenlandia, visto che è da lì che provengono la maggior parte degli iceberg presenti in quella porzione del Nord Atlantico. Ma c’è un problema: se fosse arrivato dalla Groenlandia, doveva essere stranamente in anticipo, visto che il viaggio richiede tempi lunghi, incompatibili la presenza del grande blocco di ghiaccio lì, in quelle acque, già a metà aprile. Questo perché, nel loro tragitto verso sud, gli iceberg si arenano nelle acque basse al largo della penisola del Labrador, dove rimangono fino a che non si sciolgono al punto da poter riprendere a errare galleggiando. A meno che… una marea fuori dal comune non riesca a disincagliarli. Una marea perfetta, appunto.
Appena pubblicata su Sky & Telescope, questa degli astronomi texani è ovviamente solo un’ipotesi: per avere la «certezza matematica» – come avrebbe detto Thomas Andrews – che sia andata proprio così, bisognerebbe conoscere l’ubicazione esatta dell’iceberg assassino la notte del 4 gennaio 1912. «Nessuno può sapere dove si trovasse», ammette ora Donald Olson, uno degli autori dello studio, «ma quello che abbiamo ricostruito è uno scenario scientificamente plausibile». Insomma, il tragico destino di Jack e Rose, e delle altre 1500 vittime, potrebbe essere stato scritto – seppure in minima parte: non basta certo un iceberg eventualmente fuori posto per causare un disastro marittimo – nelle stelle. Anzi, nella Luna.