5000 bolle nella nostra galassia. A gonfiarle sono le nuove calde giovani stelle che fanno della Via Lattea una galassia ancora “effervescente”, come le bollicine fanno dello champagne.
A scoprirle un cospicuo numero di volontari, oltre 35mila, che hanno utilizzato i dati del telescopio Spitzer scoprendo più di 5.000 “bolle” nel disco della nostra galassia Via Lattea. Giovani, stelle calde che soffiano queste bolle, con le polevri e il gas circostante, indicando così le aree di formazione stellare più recenti.
“Questi risultati ci fanno sospettare che la Via Lattea sia molto più attiva di formazione stellare di quanto si pensasse”, dice Bressert Eli, che sta svolgendon un dottorato di astrofisica presso l‘European Southern Observatory e studente dell’Università di Exeter, in Inghilterra, co-autore di un documento presentato alle Monthly Notices della Royal Astronomical Society.
E se i programmi realizzati per il computer fanno fatica ad individuare le bolle cosmiche, gli occhi e delle menti umane fanno un ottimo lavoro nell’individuare i segni distintivi delle bolle. Il progetto “la Via Lattea attinge alla saggezza delle folle”, richiede che siano almeno in cinque i ricercatori a contrassegnare una potenziale bolla prima della sua inclusione nel nuovo catalogo.
Le bolle contrassegnati dai volontari variano in dimensione e forma sia a causa della distanza che a causa delle variazioni della nube di gas.
“Il progetto (Project Milky Way) ha evidenziato che quasi un terzo delle bolle rispondono a ‘gerarchie’, bolle più piccole si trovano intorno al cerchio di bolle più grandi”, ha detto Matthew Povich, Postdoctoral Fellow National Science Foundation Astronomy and Astrophysics presso Penn State, University Park, e co-autore della carta. “Questo suggerisce che nuove generazioni di formazione stellare vengono generate dalle bolle in espansione”.
Ma forse la sorpresa più grande di questo lavoro è che queste bolle siano più numerose su entrambi i lati del centro galattico. “Ci si aspetterebbe di avre un picco di formazione stellare nel centro galattico, perché è lì che la maggior parte del gas è denso”, ha detto Bressert. “Alla fine questo progetto ci sta portando più domande che risposte”.
Inoltre, gli utenti di Project Milky Way hanno individuato molti altri fenomeni, quali ammassi stellari e nebulose oscure, così come gassosi “nodi verdi” e “oggetti sfocati rossi”. Nel frattempo, il lavoro con le bolle continua.