È un vero e proprio gioiellino cosmico. Un po’ per la sua forma, che ricorda un diamante tagliato a smeraldo. Un po’ perché è stata rinvenuta per caso in mezzo a un gruppo di 250 compagne di fattura più classica. Ma soprattutto perché di galassie così se ne vedono ben poche. Si tratta di LEDA 074886, una galassia nana situata a 70 milioni di anni luce da noi, scovata da un team internazionale di astrofisici in un’immagine a grande campo ripresa dal telescopio giapponese da 8.2 metri Subaru. Ed ha una forma rettangolare, come non ci si aspetta in un Universo popolato da galassie tondeggianti o irregolari. Un oggetto inconsueto, che ad una prima occhiata sembra sfidare le leggi della fisica.
In aggiunta alla forma squadrata, LEDA 074886 presenta un’altra peculiarità: un disco di formazione stellare al proprio interno, ruotante a velocità fino a 33 km/secondo, di cui non è però stato possibile stabilire se possieda o meno una struttura a spirale a causa della posizione relativa di osservazione del disco da Terra.
Secondo i ricercatori, la galassia non è certamente un cubo, ma ha probabilmente la forma di un disco gonfiato, come un piccolo cilindro, di cui dal nostro punto di vista terrestre non possiamo osservare lo spessore. La sua forma inconsueta può essere il risultato della collisione di due galassie a spirale, che in precedenza erano forse satelliti della più grande NGC 1407, la più luminosa tra le circa 250 galassie che compongono il gruppo locale di cui fa parte anche la “galassia a smeraldo”.
“All’inizio pensavamo che a causare la forma inusuale di LEDA 074886 fosse stato un qualche genere di interazione gravitazionale-mareale. Ma ora non siamo più così sicuri, le sue caratteristiche si spiegano meglio con la collisione di due galassie”, ha spiegato Alister Graham della australiana Swinburne University of Technology e primo autore dell’articolo in uscita su The Astrophysical Journal. “Mentre le stelle preesistenti, appartenenti alle galassie iniziali, venivano disseminate in larghe orbite durante la collisione, creando la forma a smeraldo, il gas veniva scagliato nel piano centrale, dove condensava fino a formare nuove stelle e il disco che abbiamo osservato”, aggiunge il suo collega Duncan Forbes.
Nonostante l’apparente unicità di questa galassia, dovuta anche al particolare angolo di vista da cui la possiamo osservare, il gruppo di ricerca è convinto di avere ottenuto informazioni utili per modellizzare l’interazione tra galassie in maniera più generale di quanto fatto finora. Questo perché se da una parte la forma rettangolare esterna assomiglia in qualche modo al prodotto di simulazioni di collisioni tra galassie che non comportano la produzione di nuove stelle, la struttura interna discoidale è invece confrontabile con simulazioni che, al contrario, la prevedono. Riuscendo a combinare i due tipi di modelli, si potrà meglio comprendere la dinamica complessiva di evoluzione delle galassie.
Come ulteriore curiosità, secondo il professor Graham quando la nostra galassia, la Via Lattea, si scontrerà con l’omologa Andromeda, potremmo trovarci anche noi ad essere inscatolati alla fine in una galassia come quella scoperta, se l’orientamento dell’interazione sarà quello giusto. Ma questo lo potremo verificare solo tra tre miliardi di anni.
Per saperne di più:
- leggi l’articolo “Leda 074886: A Remarkable Rectangular-Looking Galaxy” di A.W. Graham et al.