LA MAPPA GEOLOGICA DEL SATELLITE DI GIOVE

Io senza segreti

Pubblicata online la prima mappa geologica completa del satellite di Giove Io, il corpo celeste con la più intensa attività vulcanica del Sistema solare. Sarà utile per comprendere i meccanismi che alimentano questi intensi fenomeni e per programmare campagne osservative nelle future missioni spaziali al sistema di Giove.

     20/03/2012

Una distesa ininterrotta di crateri, vulcani, colate di lava, depositi di ceneri e pianure ricche di zolfo. Io, il più interno dei  ‘satelliti medicei’ di Giove, è un mondo decisamente ostile, che presenta la più intensa attività vulcanica tra tutti i corpi del nostro Sistema solare. Ad alimentare questo fenomeno è la vicinanza di Io al suo pianeta e alle altre lune maggiori, che esercitano su di esso intense forze gravitazionali. Gli effetti di queste sollecitazioni producono deformazioni sulla crosta rocciosa del satellite e un intenso riscaldamento delle regioni interne di Io, che si manifesta con i numerosi vulcani presenti sulla sua superficie.

Se oggi conosciamo questa realtà è anche grazie ai dati raccolti dalle sonde che si sono avvicinate a Giove negli ultimi anni. Ed è proprio utilizzando le immagini prese dalle missioni Voyager 1 e 2 e dai passaggi della sonda Galileo che un team di scienziati guidati da ricercatori della Arizona State University (ASU) ha realizzato e pubblicato la prima mappa geologica completa di Io. “Una delle ragioni che ci hanno spinto a realizzare questa mappa è stata quella di creare uno strumento per continuare lo studio di Io e per individuare obiettivi per osservazioni da compiere nelle future missioni al sistema di Giove” dice David Williams, ricercatore associato presso la ASU che ha guidato l’ambizioso progetto, durato sei anni.

Nella mappa, che copre l’intera superficie del corpo celeste e nella quale sono indicate le distribuzioni di 19 differenti composti chimici, si possono contare ben 425 caldere di natura vulcanica. Mancano però all’appello i crateri da impatto prodotti da meteoriti. “Su Io , unico corpo celeste del Sistema solare, non abbiamo trovato queste caratteristiche. Una ulteriore conferma che l’intensa attività vulcanica di questa luna produce un continuo rimodellamento della sua superficie” prosegue Williams.

Nonostante questa intensa attività, che i ricercatori stimano sia circa 25 volte maggiore di quella terrestre, è stato riscontrato che la maggior parte dei cambiamenti di lungo termine sulla superficie di Io coinvolgerebbero meno del 15 per cento della sua estensione totale, mentre la maggior parte dei cosiddetti hot spot (zone che possiedono elevate temperature) nella crosta esterna della luna di Giove si concentrano nelle patere, che coprono meno del 3 per cento della superficie di Io. “Queste informazioni sono molto utili per fare un ulteriore passo aventi nella comprensione di questo mondo, ovvero realizzare modelli teorici più accurati in grado di descrivere i processi che avvengono al suo interno” conclude Williams.

Per saperne di più:

La mappa geologica di Io disponibile on line sul sito web della U.S. Geological Survey