NECESSARIO RILANCIARE LA RICERCA PUBBLICA

Una governance unica per tutti gli enti

L'iniziativa è stata lanciata dalla FIR-CISL in una conferenza stampa. Per il segretario De Biase è necessario arrivare ad una governance unica per i 22 enti così da mettere a sistema la ricerca nazionale. "Bisogna rilanciare la ricerca italiana - ha concluso De Biase - perché gli scienziati italiani rappresentano una eccellenza nel mondo.

     26/03/2012

Quattro proposte a costo zero per rilanciare la ricerca scientifica pubblica in Italia. Partendo da una governance unitaria per tutti gli Enti pubblici di ricerca, da un maggiore accesso al credito d’imposta per le imprese che investono in ricerca, passando per un piano di assunzioni basato su risorse reperibili dai bilanci degli Enti, fino alla valorizzazione del personale.

Le proposte arrivano dalla Fir-Cisl che ha annunciato l’avvio di una serie di iniziative per la valorizzare la ricerca pubblica, a cominciare da quella extra-universitaria. “Innazitutto teniamo a dire che si tratta di proposte a ‘costo zero’. Poi vogliamo sottolineare che con queste richieste vogliamo lanciare anche un grido di allarme perché se è vero il paradigma ‘ricerca uguale sviluppo’, se crolla la ricerca è il Paese che crolla” afferma il segretario generale della Fir-Cisl, Giuseppe De Biase.

Matematico informatico dell’Infn, De Biase ha presentato il programma della Fir-Cisl nella sede del Cnr. “La messa a sistema della ricerca nazionale – spiega De Biase- è un tema cruciale per una corretta governance degli Enti di ricerca”. “Ad oggi -continua il sindacalista della Cisl ricerca- abbiamo 22 Enti di ricerca pubblica (Epr), più l’Ispel, ora nell’Inail, vigilati da sette differenti ministeri: dal Miur all’Ambiente fino allo Sviluppo Economico o alla Salute. Ecco, noi chiediamo che ci sia una governance unica per tutti loro. Vogliamo inoltre che sia favorito l’accesso al credito di imposta per le imprese che investono in ricerca in collaborazione con Enti o Istituzioni pubbliche di ricerca”. Riguardo, inoltre, il piano di assunzioni da realizzare con risorse reperibili dai bilanci degli Enti, De Biase spiega che gli Epr sono ancora in attesa delle autorizzazioni ad assumere, su fondi già stanziati.

“Inoltre -prosegue De Biase- gli Enti virtuosi potrebbero assumere nell’ambito del  turn-over per i pensionamenti, uno scenario che potrebbe portare a  circa 800-1.000 assunzioni, a fronte di una perdita negli ultimi anni di 3000 addetti. Attendiamo il via libera dai ministeri dell’Economia, della Funzione Pubblica e dell’Istruzione, Università  e Ricerca”.  Per la Fir-Cisl,  “è necessario che il Governo ponga all’ordine del giorno della propria agenda le opportune iniziative volte a favorire la ricerca, alla base dell’innovazione tecnologica ed elemento essenziale per lo sviluppo del Paese. L’obiettivo irrinunciabile è diminuire il gap che segna oggi la ricerca italiana, perché bisogna rilanciare la ricerca italiana, conclude De Biase. I nostri scienziati rappresentano infatti delle vere e proprie eccellenze nel mondo”.