“L’astronomia è la più antica delle scienze ed è naturale che l’Istituto Nazionale di Astrofisica aderisca con entusiasmo al Manifesto per la Cultura del Sole 24 Ore”.
È con questa semplice frase che Patrizia Caraveo, direttrice dell’INAF – IASF di Milano, nel suo articolo sul Sole 24 Ore, aderisce, a nome dell’Istituto, all’appello per un Manifesto per la Cultura, lanciato da Armando Massarenti dalle pagine del Domenicale.
O meglio un Manifesto per l’Istruzione come lo stesso Massarenti spiega a Care About Culture.: “Obiettivo era riportare al centro dell’agenda politica la cultura, anche se personalmente ritengo che questa parola risenta di una certa retorica e preferisco istruzione. Un termine che restituisce alla scuola il ruolo fondamentale che le compete all’interno della società. È necessario arrivare a una riforma che riporti i giovani italiani ai livelli culturali dei paesi più industrializzati. Solo poche settimane fa il governatore Visco ci ha ricordato che in Italia gli ‘analfabeti funzionali’ (persone che hanno forti deficienze nella semplice comprensione di un testo) sono l’80%. Un’emergenza che investe tutto il mondo culturale italiano”.
Nel suo articolo Patrizia Caraveo ricorda come lo stesso Quintino Sella, che aveva saputo riportare in pareggio il bilancio del Regno d’Italia dalle economie disastrate, il 18 giugno 1878 disse: “… anche per stimolare l’attività economica della nazione, o signori, conviene stimolare l’operosità della nazione sotto tutti i punti di vista, conviene anche incoraggiare gli astronomi e dar loro il mezzo di guardare nei cieli[…] Sarebbe una prova di decadenza tale che io non mi so immaginare che alcuno dei colleghi nostri voglia rifiutare il concorso suo agli intendimenti che manifesta il ministro della pubblica istruzione con questo disegno di legge”.
Il mezzo per guardare nei cieli era un nuovo telescopio per l’Osservatorio di Milano, richiesto dal Direttore, Giovanni Schiaparelli, che Quintino Sella informò di suo pugno dell’esito positivo del voto in parlamento.
L’adesione dell’INAF al Manifesto per la Cultura vuole essere una sollecitazione affinché l’appello raccolga un ancor maggiore numero di firme. Istruzione, ricerca, scienza, letteratura, arte, sono solo sinonimi di cultura, e, contemporaneamente, sono i pilastri fondamentali sui quali basare la crescita del nostro paese.
L’aveva già detto, più di cento anni fa, l’economista Quintino Sella, che seppe dare all’Italia, unita da poco, un’economia in pareggio… e a Schiaparelli un telescopio.