L’INAUGURAZIONE PREVISTA PER IL 23 APRILE

Prima luce tecnica per HARPS – N

Si chiama HARPS-N, (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher, uno spettrografo di precisione progettato per identificare e caratterizzare pianeti extrasolari simili per massa e struttura alla Terra) perché, contrariamente al suo omologo dell'ESO, "guarda" l'emisfero nord del cielo. Come il satellite della NASA Kepler.

     06/04/2012

È fissata per il 23 aprile prossimo l’inaugurazione dello spettrografo HARPS, il cacciatore di pianeti extrasolari più famoso al mondo insieme al suo collega spaziale Kepler, installato sul Telescopio Nazionale Galileo (TNG), presso l’Osservatorio Roque de Los Muchachos nell’arcipelago delle Canarie, in Spagna

Si chiama HARPS- N, (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher,  spettrografo di precisione progettato per identificare e caratterizzare pianeti extrasolari simili per massa e struttura alla Terra e per studi di astrosismologia) perché, contrariamente al suo omologo dell’ESO, “guarda” l’emisfero nord del cielo.

Lo strumento sarà, quindi, il gemello di quello già installato e operativo al telescopio da 3,6 metri dell’ESO a La Silla, sulle Ande cilene. Ma, essendo collocato a nord dell’equatore, avrà condizioni osservative migliori per la zona di cielo occupata dalla costellazione del Cigno e della Lira. Una caratteristica di primaria importanza, visto che Kepler, la missione spaziale della Nasa per la ricerca di esopianeti lanciata nel marzo del 2009, ha indicato centinaia di possibili candidati, scovati proprio in una regione all’interno della costellazione del Cigno. Per avere la conferma che questi “allarmi” siano realmente prodotti da pianeti, c’è bisogno di lunghe e ripetute osservazioni con misure di alta precisione realizzate da telescopi sulla Terra. Questo per riuscire a registrare le piccolissime perturbazioni nel moto delle stelle dovute agli effetti gravitazionali prodotti da corpi celesti – in questo caso pianeti – in orbita intorno ad esse. HARPS-N diventerà così un fondamentale e indispensabile alleato di Kepler, con tutte le carte in regola per poter scoprire nuove Terre al di fuori del nostro Sistema solare.

Nella notte del 25 marzo scorso il team di HARPS-N è riuscito per la prima volta a mettere in fila tutti i componenti ottici e meccanici e far arrivare la luce di una stella sul rilevatore dello strumento. La stella, Groombridge 1830, alias HD103095, è una stella con alto moto proprio dell’alone galattico e rivela nel suo primo spettro, chiaramente visibili, le righe di assorbimento della banda B dell’ossigeno.

“È il raggiungimento di una meta importante”, dice Francesco Pepe dell’Osservatorio di Ginevra, PI di HARPS-N, “merito di un team incredibilmente simpatico e competente, dove ognuno ha dato tutto il possibile”.

Dopo il metallo e il vetro, tocca ora mettere in ordine software ed elettronica. “Un mese, quest’ultimo, incredibile, il telescopio affollato dai colleghi che dalla Scozia e dalla Svizzera hanno raggiunto il nostro team a La Palma” aggiunge Emilio Molinari, direttore del TNG, “contiamo di mettere lo strumento in condizioni di essere usato dagli astronomi in tempi altrettanto brevi; aspettiamo quindi la seconda metà di aprile per un annuncio da parte di tutto il consorzio”.

Il progetto HARPS-N è coordinato da un consorzio internazionale guidato dall’Osservatorio dell’Università di Ginevra, a cui partecipa il’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Harvard Smithsonian Astrophysical Observatory, l’Harvard College Observatory e l’Harvard University Origins of Life Initiative negli Stati Uniti, e le università di St. Andrews e Edinburgh e la Queen’s University di Belfast nel Regno Unito. Ogni anno saranno 80 le notti garantite ai partner del progetto per l’utilizzo dello strumento accoppiato al TNG. La comunità astronomica italiana avrà la possibilità di sfruttare HARPS-N anche al di fuori di questa quota, presentando progetti di ricerca che saranno valutati, come solito, dal “Time Allocation Committe” del TNG. L’INAF è stato inoltre coinvolto nella progettazione, codifica e test dei software di controllo e osservazione dello spettrografo, oltre che nell’installazione, collaudo utilizzo e manutenzione dello strumento, che è stato costruito a Ginevra.