Chiunque, in queste ultime settimane, ha avuto modo di ammirare il cielo di sera si sarà accorto che nella volta celeste brillano ad ovest due astri più degli altri: sono Venere e Giove. Gli fanno compagnia Marte, che è possibile scorgere in direzione sud, e Saturno che segue, sorgendo a serata già inoltrata. Si sta verificando quindi la singolare opportunità di poter ammirare, nella stessa notte, i quattro pianeti visibili ad occhio nudo.
Questa occasione ha stimolato i ricercatori dell’Osservatorio di Roma dell’INAF ad ideare un evento espressamente dedicato ai pianeti del sistema solare, una serata osservativa per consentire al pubblico di ammirarne i dettagli con i telescopi divulgativi del gruppo DivA che gestisce le attività dell’Osservatorio rivolte al pubblico. Un’occasione anche per fare il punto sulla ricerca sui pianeti, sia solari che extrasolari, capire se siamo vicini a scoprire una nuova terra e cosa ci riserverà il prossimo futuro quando saranno disponibili i telescopi giganti che consentiranno di scrutare l’Universo come mai è stato possibile fino ad ora. Sono infatti questi gli argomenti su cui si soffermerà il Direttore dell’Osservatorio, Fabrizio Fiore, nella sua conferenza. “Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito all’aumento esponenziale della scoperta di pianeti appartenenti a sistemi planetari distanti da noi, e alla loro caratterizzazione”- dice Fiore.“ Le tecniche di indagine sono state sempre più affinate al punto da poter vedere super terre, e persino mondi di acqua, waterworlds. La sfida è da qui a dieci anni, quando saranno operativi strumenti dedicati con i quali sarà possibile ottenere immagini e spettri di pianeti simili alla nostra Terra, orbitanti intorno a stelle della stessa classe del Sole”.
A partire da venerdì 13 aprile saranno organizzate una serie di serate astronomiche ogni quindici giorni che verteranno, di volta in volta, su un argomento astronomico di estrema attualità e interesse per il pubblico. Inoltre completeranno le serate la visita nell’atrio dell’Osservatorio dove sono conservati alcuni tra i più importanti telescopi del 700 e dell’800, patrimonio storico dell’Osservatorio di Roma. Si potrà visitare la sala dedicata a padre Angelo Secchi dove sono esposti il suo telescopio e gli strumenti che hanno permesso al famoso astronomo gesuita di raccogliere oltre 4000 spettri stellari grazie ai quali ha potuto formulare una prima classificazione spettrale delle stelle da cui deriva quella ancora in uso. Per la prima vota verranno aperte al pubblico le porte del caveau che conserva le Tavole Sciateriche di Athanasius Kircher risalenti al 1636.
Per ulteriori informazioni: gruppo DivA – Divulgazione Astronomica dell’INAF-OAR