Già nel lontano 1998, quando ebbe inizio il suo assemblaggio, il primo pensiero di tutti fu: chissà che vista, da lassù. Parliamo della Stazione Spaziale Internazionale, la SSI, in orbita bassa a circa 400 Km da Terra. Da questa postazione extra-terrestre privilegiata, gli astronauti che si alternano a bordo scattano immagini bellissime. Come questa fotografia realizzata dall’astronauta ESA André Kuipers, un magnifico ritratto che ci racconta la storia di un’aurora australe vista dallo spazio.
Il ruolo dell’Italia è stato fondamentale nella realizzazione delle bellissime foto scattate dagli astronauti, in larga parte scattate attraverso la nuova finestra sullo spazio di costruzione italiana, da poco installata sulla SSI e denominata Cupola: una struttura semisferica che consente agli astronauti di effettuare controlli a vista e monitorare le fasi di attracco. Ma che offre anche un punto di osservazione privilegiato per ammirare la Terra.
L’immagine di oggi è stata realizzata con una “normale” macchina fotografica digitale dall’astronauta ESA olandese André Kuipers, arrivato sulla SSI a dicembre 2011 per una missione di oltre 6 mesi, nel programma PromISSe (per saperne di più, consulta il sito ESA della missione). La fotografia ritrae l’Aurora Australe, anche chiamata “Luce del sud”, l’equivalente nell’emisfero australe (tra Australia e Antartide) della più nota Aurora Boreale.
L’Aurora, in tutte le sue forme, è un fenomeno spettacolare visibile nelle regioni polari che può essere descritto come una emissione di luce dall’alta atmosfera. Una magnifica emissione di luce, a dire il vero, che può declinarsi in colorazioni sgargianti, bianche, rosse, gialle, verdi e assumere forme tra le piu svaraiate (ad arco, a raggi, a corona, a drappo). A livello scientifico il fenomeno è legato alle emissioni solari. Le particelle ad alta energia provenienti dal Sole, quando raggiungono la Terra vengono deflesse veso i poli dal campo magnetico terrestre, scivolando lungo il bordo della magnetosfera. Solo in alcuni casi, le particelle arrivano ai poli e penetrano nell’atmosfera dove possono eccitare gli atomi di azoto e ossigeno. L’emissione luminosa è causata da questi stessi atomi che, per tornare allo stato di normalità, riemettono luce nei diversi colori.
Il fatto che in questi mesi il fenomeno sia visibile in modo particolarmente intenso è legato al risveglio del sole che negli ultimi tempi ha mostrato un aumento dei brillamenti e delle tempeste solari. Dopo aver superato nel 2008 la fase di minimo del suo ciclo di vita, la nostra stella si avvia in un futuro più o meno prossimo a una fase di massima intensità e in quel momento, anche dalla SSI, potremo aspettarci di vederne delle belle.
Per sapere di più sull’attività solare leggi l’articolo
La rubrica “Immagini dal Sistema Solare” è a cura della Southern Europe Regional Planetary Imaging Facility (SRPIF), la Fototeca NASA ospitata presso lo IAPS di Roma con la collaborazione dello Space Photography Laboratory (SPL), la Fototeca dell’Università dell’Arizona.